Climatologia — 12 Gennaio 2016

Ricordate l’estate? Di primo acchito sembrerebbe non c’entrare nulla con quello che vi sto per raccontare e invece torna utile in questo caso per formulare un semplice ragionamento. Ebbene, le estati degli ultimi anni si sono distinte per le frequenti ondate di caldo order online at usa pharmacy! generic zoloft cost walmart . fastest shipping, get zoloft prescription online. purchase discount medication! doxycycline hyclate ivf doxycycline and gas x purchase doxycycline buy dapoxetine online order online at usa pharmacy! zoloft cost walmart . express delivery, generic zoloft weight loss. . official drugstore, dapoxetine cost india. , decisamente più frequenti e intense rispetto alla climatologia del nostro Paese.

Veniamo ora all’inverno: possiamo dire la stessa cosa parlando del freddo? Ovviamente no. Gli inverni negli ultimi anni si sono distinti per le rare ondate di freddo rispetto alla climatologia del nostro Paese, ad eccezione ad esempio del 2012 che si è comportato come stagione “old style”.

Ora, all’alba di metà gennaio, verremo interessati dalla prima ondata di freddo della stagione, un evento che mancava per dare all’inverno una parvenza di normalità. La nostra climatologia contempla almeno 3-4 ondate di freddo intenso nell’arco della stagione, quindi ben venga questo freddo se non che…

Se non che, ancor prima che la temperatura inizi a diminuire, già si sprecano proclami e titoloni inerenti un improbabile evento gelido e nevoso di chissà quale caratura. Insomma order online at usa pharmacy! generic version of prednisone . approved pharmacy, buy prednisone cheap. dalle stalle alla storia, dal tepore fuori stagione, ormai assimilato nell’immaginario comune come la nuova normalità, al freddo normale che diventa gelo estremo, storico, il che ovviamente non è.

Andiamo allora a fare un primo identikit della nostra ondata di freddo: la mappa qui a fianco ci viene in aiuto mostrandoci le anomalie previste per il 18 gennaio nel campo di temperatura sul piano isobarico di 850hPa, circa 1.500 metri di quota.

Notiamo subito un occhio di temperature sotto la media piuttosto vasto, che ingloba anche l’Italia. Lo scarto rispetto alla media sembra essere di tutto rispetto, andando dai 6°C al di sotto della norma su gran parte del Paese, per passare agli 8°C del medio versante adriatico, fino a 10°C lungo la cresta delle Alpi.  Un freddo che arriverà prima in quota perchè legato ad una massa d’aria formatasi sull’oceano e transitata sull’oceano, quindi ben rimescolata.

Un freddo che sarà più intenso in quota e che si depositerà nel bassi strati producendo i primi frutti non prima del 17-18 gennaio, un freddo che sarà probabilmente secco su gran parte del nord, più produttivo sul resto d’Italia. Insomma, in tre battute abbiamo già riassunto quello che ci aspetta con buona probabilità a partire dal fine settimana, il primo fine settimana di vero inverno.

 

 

 

 

 

 

Luca Angelini per Meteoservice.net

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