Editoriali — 01 Luglio 2015

L’immagine satellitare non dà adito a dubbi. L’impronta dell’anticiclone è assolutamente evidente, non solo sul nord Africa ma anche su gran parte del bacino mediterraneo centro-occidentale e sull’ovest dell’Europa. La pressione esercitata da una saccatura in fase di approfondimento sull’Atlantico non fa altro che esaltare il gradiente al largo delle coste occidentali europee e quindi la cintura di vento in quota, che risalendo di latitudine all’altezza dell’Algeria, va ad alimentare la figura anticiclonica afro-mediterranea, che nei prossimi giorni piazzerà un massimo sull’Europa centrale, tentando di spingere il suo vertice fin sulla regione scandinava.

L’analisi in quota evidenzia l’origine marittima della massa d’aria che alimenta l’alta pressione, ma quella al livello del mare mette in risalto il successivo quotascorrimento e la nuova riorganizzazione sull’entroterra algerino in fase di uscita
dall’alta stessa. Sull’Italia arriva così aria marittima continentalizzata, una situazione di caldo estivo che condiziona il campo termico portandolo al di sopra della media sui settori occidentali, ovvero nord, regioni centrali tirreniche e Sardegna.

Le elaborazioni numeriche a medio termine (sino al prossimo weekend, seconda figura), non vedono sostanziali cambiamenti. La perturbazione che dall’immagine satellitare vediamo schierata sul vicino Atlantico sfilerà verso il mar di Norvegia, mentre una seconda in via di formazione lungo la stessa traiettoria, invierà aria un po’ più umida anche verso il nord Italia.  A precedere sulla Francia (vedi tratteggio bianco), una linea temporalesca del tipo “Spanish Plume” indica la risposta al grande caldo di questi giorni sull’Europa occidentale.

Frattanto la campana anticiclonica sposterà i suoi massimi sulla Mitteleuropa, perdendo però mordente alla radice (i massimi di vento in quota oltrepasseranno l’asse del promontorio).  Per questi motivi è opportuno ritenere una accentuazione della tendenza temporalesca su Alpi e nord Appennino a partire dal fine settimana e probabilmente sino a martedì 7 luglio. Frattanto sull’Europa orientale permarrà attivo un blocco depressionario che si farà sentire marginalmente  sulle nostre regioni meridionali le quali, grazie ad esso, si vedranno risparmiate dalla calura africana.

probaileLe elaborazioni probabilistiche a lungo termine poi (sino al 7-8 luglio, ultima figura in basso) sembrano suggerire una ripresa del flusso zonale (da ovest verso est) in Atlantico e dunque un appiattimento dell’asse anticiclonico con successivo coricamento lungo i paralleli. Dovesse andare a buon fine, la manovra potrebbe avere due conseguenze: la prima promuoverebbe il subentro sul Mediterraneo e sull’Italia di aria oceanica e dunque più temperata con ripristino dell’anticiclone delle Azzorre (probabilità 45%). La seconda potrebbe promuovere il distacco di un nocciolo di aria fresca dalla depressione balcanica verso il nostro meridione,  come si può notare dal nucleo di minor probabilità ben evidente nella figura riprodotta qui sopra(probabilità 35%). Come vedete trattasi di un disegno ancora tutto da tracciare, ne parleremo nei prossimi aggiornamenti

Luca Angelini per Meteoservice.net

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