Editoriali — 03 Giugno 2015
Splende il sole lungo la penisola italiana, ormai entrata in piena fase estiva, con l’anticiclone a matrice ibrida azzorriana (prevalentemente al suolo) e africana (prevalentemente in quota) in rafforzamento nel Mediterraneo occidentale (fig.1).

 

 

fig.1

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La possente struttura anticiclonica sta prendendo pieno possesso dell’Europa centrale, attestando i suoi massimi pressori in quota (5500 m) proprio nel settore alpino centrale (fig.2).

fig.2

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Si è molto discusso in rete in merito alle caratteristiche dell’anticiclone in formazione sopra le nostre teste, su quale sia l’origine delle masse d’aria da cui è alimentato; nel complesso, sebbene la struttura di tale figura barica sia piuttosto complessa, con masse d’aria a diversa provenienza che interagiscono alle diverse quote, è innegabile che, perlomeno nella prima fase, un contributo africano sia presente, soprattutto nella media troposfera (4000-6000 m). Ecco le temperature previste alla quota geopotenziale di 850 hPa per domani mattina (1500-1600  m, fig.3).

fig,3

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Dalle fig.2 e 3 appare evidente come una correlazione con quanto accade nel settore occidentale del nord Africa e l’assetto barico nel Mediterraneo occidentale sia reale, con un flusso alle diverse quote, meno al suolo però, che alimenta il cuore caldo dell’anticiclone.

Sicuramente, in un secondo tempo, la struttura altopressoria prenderà vita propria, con un potente massimo di geopotenziali sempre a nord delle Alpi, ma sempre collegato con un ponte altopressorio al continente africano nel week-end (fig.4).

fig.4

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Com’è stato accennato nei precedenti editoriali, non si dovrebbero raggiungere temperature da record, specialmente al sud, dove l’onda calda sarà appena avvertita, ma al centronord il caldo si sentirà comunque, con valori diffusamente >30° C e punte di 33-34° C nelle pianure interne. In realtà, la forza dell’anticiclone sarà costituita proprio dalla sua struttura, caratterizzata in quota da geopotenziali molto elevati, con presenza quindi di un potente anticiclone dinamico e moti subsidenti verso il suolo.

Per capire di cosa si sta parlando, torna utile lo schema proposto nella fig.5, dove in sinistra è riportata la struttura verticale di un anticiclone dinamico.

fig,5

Anticiclone_dinamico_e_termico

Un anticiclone dinamico, nella sua fase iniziale, può essere visto come una cupola dal profilo piuttosto acuto dove in quota la colonna d’aria si presenta più pesante rispetto ai settori confinanti. Tale struttura, nel prosieguo della sua esistenza, qualora insista per alcuni giorni nello stesso luogo, non può far altro che collassare e cedere sotto il proprio peso, assumendo un profilo più svasato e innescando, fattore essenziale, moti subsidenti verso il basso che riscaldano la colonna d’aria per compressione (cioè attrito). Ecco perchè, in estate, anticicloni molto potenti generano anche temperature piuttosto elevate al suolo e, con il passare dei giorni, un elevato tasso di umidità, a causa dello scarso ricambio d’aria nei bassi strati, in presenza di moti verticali verso il basso.

Ecco anche perchè, nei prossimi giorni, al nord le temperature e l’umidità potranno salire su livelli anche fastidiosi, mentre il sud, collocato ai bordi dell’anticiclone, vedrà maggiore ventilazione e temperature più fresche.

Quando finirà l’ondata di caldo in esame?? Probabilmente con l’arrivo della seconda decade di Giugno. Anche oggi i modelli, in particolare quello europeo, evidenziano l’arrivo di una saccatura fredda dal mare del Nord, con forte instabilità nella penisola italiana (fig.6).

fig.6

 

Recm2161Ilario Larosa per Meteoservice.net

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