Climatologia — 16 Aprile 2016

La cosa più sbrigativa sarebbe quella di buttarla sui cambiamenti climatici (e su questo non ci sono dubbi) ma in realtà, in questo modo, si arriverebbe solamente ad una soluzione parziale dell’enigma. Se è vero infatti che il clima a scala globale negli ultimi decenni ha indubbiamente una fisionomia “tutta sua”, è anche vero che un singolo episodio, l’attuale per intenderci, è da considerarsi anche a scala più locale. La parte irrisolta del discorso è da ricercare pertanto soprattutto nell’attuale andamento della circolazione alla scala sinottica (continentale). E allora, quale metodo pratico migliore di una rapida analisi sinottica può fornirci il perchè di tutto questo caldo anomalo?

Prendiamo la carta del geopotenziale e della temperatura in quota ( 5.500 metri, mappa qui a fianco riferita a martedì 20) si nota benissimo lomega spigolosa dell’alta pressione che, costretta ad ovest dal cut-off atlantico e ad est dalla aria calda domenica 17saccatura nord europea si erge lungo i meridiani con l’asse solo un po’ inclinato. Sul nord Italia la stretta curvatura del vertice anticiclonico causa incremento della vorticità negativa (vorticità di curvatura, anticiclonica appunto) e quindi della compressione (adiabatica) che comprime l’aria la scalda e asciuga la massa d’aria sottostante.

Quest’ultima, come si nota dal campo di geopotenziale e temperatura a 850hPa (mappa in basso riferita a domenica 17 aprile), è di netta origine nord-africana. E qui c’è da tener conto di un ulteriore particolare: l’attività temporalesca in atto lungo la fascia di convergenza intertropicale, così come si ricava dall’analisi di un indice chiamato MJO (Madden e Julian Oscillation), oltre a porre attualmente il suo centro d’azione sul Pacifico, risulta più debole della norma. La conseguente mancanza di caldo africa tropicalesignificativa attività temporalesca sull’Africa tropicale, unitamente al soleggiamento praticamente allo zenith su quelle zone, ha posto in essere uno zoccolo di aria molto più calda e asciutta della norma (vedi mappa qui a fianco).

L’aria secca, come noto, si scalda rapidamente durante il giorno e se, trasportata da venti veloci, si mette in moto, riesce a giungere a destinazione (in questo caso il Mediterraneo e l’Italia), ancora molto carica. Da qui le temperature previste superiori alla media anche di 7-8 gradi a scala nazionale, che diventeranno però 12-15°C nei prossimi giorni al sud. Da qui il muro dei 35 gradi a portata di mano su queste regioni, certamente più consoni alla fine di luglio che alla seconda metà di aprile.

 

 

 

Luca Angelini per Meteoservice.net

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