Editoriali — 06 Ottobre 2016

05-10-2016 – Salve a tutti, nuovo doveroso editoriale serale, assolutamente pertinente in virtùdella peculiare evoluzione meteorologica in atto, ma soprattutto per quella prevista per buona parte del mese di Ottobre dai modelli.

Nucleo artico che si è pienamente attestato a nordest della penisola italiana, iniziando un lento moto retrogrado verso l’arco alpino (fig.1).

fig.1

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Le temperature sono già scese molto in tutto il settore orientale europeo e nella Scandinavia (fig.2).

fig.2

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Domani i valori potranno diminuire ancora su buona parte del nord e in alto Adriatico, ma l’elemento di maggior rilievo della giornata sarà rappresentato dall’inizio delle precipitazioni nelle regioni centromeridionali, a causa di una perturbazione atlantica ben visibile attualmente a ridosso dei Pirenei in fig.1.

Dal tracciato del getto polare, appare molto evidente la dinamica del nuovo peggioramento in arrivo al centrosud: l’impulso atlantico riesce a infilarsi alla radice del blocco, dal golfo di Guascogna; successivamente lo “strappo” si richiude e la perturbazione viene alimentata, intensificandosi, dall’aria fredda di origine artica che confluisce nel Mediterraneo dalla Francia (fig.3).

fig.3

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Tale dinamica causerà una fase di maltempo tra giovedì e venerdì praticamente su tutto il centrosud e costituirà il motivo dominante dell’evoluzione meteorologica dei prossimi 7-10 giorni. Eccola infatti riproposta nella giornata diDomenica con un nuovo impulso perturbato, questa volta di passaggio su tutto il centronord (fig.4).

fig.4

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Anche a seguire la musica non cambia e, anzi, la debolezza strutturale del VP di questo periodo (ormai accertata almeno fino alla metà del mese), consente l’espansione ulteriore del blocco europeo e la formazione di una depressione ancora più ampia nel Mediterraneo prima di metà mese (fig.5).

fig.5

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Tutte le evoluzioni mostrate rappresentano la diretta conseguenza, come accennato, di un assetto particolarmente dinamico (debole) del VP, minato da continue intrusioni da parte delle onde planetarie in troposfera (fig.6).

fig.6

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Non sembra che il trend mostrato debba modificarsi nel lungo termine dove, sebbene sia visibile un ricompattamento,tutta la struttura del VP stesso è sbilanciata nel comparto euroasiatico, dove è previsto infatti un notevole raffreddamento dopo metà mese (fig.7).

fig.7

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In buona sostanza quindi, in questo mese di Ottobre è presente un’ottima predisposizione all’innesco di scambi meridiani di grande rilievo, con nuclei freddi che si portano alle medie latitudini, compreso il Mediterraneo, e cellule altopressorie che si spingono in Artico generando vistose anomalie nelle nei valori geopotenziali rilevati (fig.8).

fig.8

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Scambi  meridiani di masse d’aria a diverse caratteristiche non significa necessariamente freddo a oltranza sull’Italia, quanto possibilità per ripetuti peggioramenti, sia a carattere freddo (rovesci, temporali e neve in quota), sia caldo (piogge intense con venti meridionali).

Tutto questo è presente nei modelli odierni almeno fino alla terza decade del mese, che si preannuncia tra i più perturbati degli ultimi anni, piuttosto monotoni.

 

Ciao ciao

 

Ilario Larosa (meteogeo)

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