Editoriali — 26 Ottobre 2015

26-10-2015 – Salve a tutti; aggiornamento mattutino, finalizzato a chiarire con maggior dettaglio alcuni punti di discussione emersi nell’editoriale serale precedente……………………………………………………

In merito alle future sorti meteorologiche del territorio italiano, sono sostanzialmente due i quesiti più gettonati dai meteoppassionati (e non solo):

1) Breve termine; l’intensità e durata del peggioramento in arrivo su molte regioni a iniziare già dalla serata di oggi lunedì.

2) Lungo termine; l’assetto termo barico nel bacino del mediterraneo nel mese di Novembre. Ovvero, se arriveranno freddo e precipitazioni alle nostre latitdini.

In merito al primo quesito, il tempo sta già peggiorando nei  mari a ovest dell’Italia, con estese velature nelle regioni tirreniche (fig.1)

fig.1

    EUMETSAT_MSG_RGB-naturalcolor-centralEurope (10)

In una prima fase comunque, i corpi nuvolosi provenienti dall’Atlantico, andranno parzialmente a disgregarsi (frontolisi) contro la barriera anticiclonica presente nell’Europa centrale. Gradualmente però, nelle prossime 48 h-72 h gli ammassi nuvolosi riusciranno sempre di più a guadagnare terreno, apportando un sensibile peggioramento de tempo nelle regioni più occidentali nella giornata di mercoledì (fig.2).

fig.2gfsnh-0-72

 

I modelli non sono completamente concordi sulla localizzazione dei fenomeni ma, nel complesso, tra mercoledì e giovedì sussiste la possibilità della genesi di piogge e temporali di una certa intensità tra Liguria, Toscana e regioni prealpine del nord. A seconda della opposizione che il cuneo altopressorio fornirà all’avanzata delle perturbazioni Atlantiche, potrà essere colpito maggiormente il nordovest e golfo ligure o la Toscana e il triveneto.

 

L’aspetto importante che sembra emergere dalle ultime emissioni dei modelli comunque, è lo scivolamento, entro giovedì sera, della bassa pressione in transito nel mar ligure verso sudest e l’assenza, quindi, di configurazioni di blocco nei mari occidentali, foriere in passato di piogge a carattere alluvionale nelle regioni menzionate.

Una volta che il peggioramento sarà transitato, piuttosto rapidamente, al centrosud tra giovedì e venerdì, appare sempre più probabile l’avvento di una potente rimonta anticiclonica nel Mediterraneo, correlata a una marcata fase di ricompattamento del Vortice Polare, previsto chiudersi in prima armonica a inizio Novembre, senza ondulazioni di rilievo del getto polare a scala emisferica quindi (fig,3).

fig.3

gfsnh-0-204

Eccoci quindi che si giunge al secondo punto di domanda posto all’inizio dell’articolo. Come proseguirà l’autunno?? Il VPT resterà compatto o partiranno nuove ondulazioni del getto, apportatrici di fenomenologie rilevanti nel Mediterraneo (anche del freddo)??

Questa mattina uno spiraglio sembra esserci, il VPT sembra sempre sensibile alle puntate azzorriane nel centro dell’Atlantico, con l’anticiclone che prova a aprirsi uno spazio tra i due lobi canadese e siberiano (fig.4)

fig.4

gfsnh-0-384 (2)

Come accennato ieri, il periodo intorno la metà di Novembre potrebbe rivelarsi decisivo per definire lo stato meteorologico nelle nostre regioni nella parte iniziale inverno. Qualora la puntata a nord dell’anticiclone in Atlantico giungesse a buon fine (senza condizionamenti negativi dalla stratosfera, ved. editoriale), si potrebbe davvero aprire la strada a una irruzione artica di notevole spessore. Per adesso però, c’è ancora molta strada da fare, intanto arriveranno le piogge autunnali…………..

 

Ciao ciao

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