Meteo Didattica Slider — 16 Novembre 2025

Le previsioni meteorologiche sono un elemento fondamentale della nostra vita quotidiana. Le consultiamo costantemente per pianificare le nostre attività e prepararci alle condizioni atmosferiche imminenti. Tuttavia, quante volte ci siamo fidati di previsioni che promettevano un weekend caldo e soleggiato, solo per finire con giornate fredde e piovose? Quante volte ci siamo trovati in questa situazione e abbiamo pensato: “Che caos, le previsioni sono imprevedibili!”

Se vi è capitato almeno una volta, non avete tutti i torti perché il caos è davvero una componente significativa. Non è colpa del sito o dell’app che solitamente consultiamo per le previsioni, ma è una caratteristica matematica. In particolare, si tratta della teoria del caos: lo studio matematico che esamina i sistemi dinamici particolarmente sensibili alle variazioni delle condizioni iniziali.

Fu il matematico e meteorologo statunitense Edward Lorenz ad osservare per primo questo fenomeno. Si rese conto di come i risultati di un modello meteorologico, con parametri iniziali arrotondati in modo apparentemente irrilevante, non fossero gli stessi delle analisi effettuate con dati iniziali non arrotondati. Ne dedusse che un piccolo cambiamento nelle condizioni iniziali poteva portare a un risultato significativamente diverso. Questo peculiare comportamento di un sistema dinamico, comunemente noto come effetto farfalla per via del titolo di una conferenza tenuta da Lorenz nel 1972 “La prevedibilità: il battito d’ali di una farfalla in Brasile può causare un tornado in Texas?”, rappresenta un elemento fondamentale della teoria del caos.

Le previsioni meteorologiche sono un esempio classico di un sistema caotico. Pertanto, sono affidabili solo entro un certo intervallo di tempo, solitamente di una settimana, ma più realisticamente intorno ai  3 giorni. Anche con le tecnologie più avanzate e i modelli computazionali sofisticati, le previsioni rimangono soggette a un alto grado di incertezza dovuto alla disponibilità e alla qualità dei dati utilizzati come condizioni iniziali (temperatura, pressione, ecc.).

Quindi, la prossima volta che controllerete le previsioni meteorologiche all’inizio della settimana per il weekend successivo e queste non si avvereranno, saprete di essere stati vittime dell’effetto farfalla.

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