Slider — 02 Maggio 2018

Ancora confortante la posizione di questo importante parametro che identifica la possibile ingerenza dell’alta pressione africana in Italia.

In primo piano – Oggi, ore 10.30

Un buon metro per cercare di capire le mosse dell’alta pressione africana è l’ormai famoso ITCZ ( InterTropical Convergence Zone). Si tratta della zona di convergenza intertropicale situata mediamente sull’equatore. Qui si ha la convergenza degli Alisei dell’emisfero boreale e la risalita di masse d’aria calda che determinano l’area di instabilità equatoriale, con piogge e temporali.

Questa ipotetica linea, chiamata anche equatore climatico, fluttua a nord e a sud a seconda delle stagioni. In estate, tra luglio e settembre, tende ad estroflettersi verso nord di circa 18°/19° sopra l’equatore, in risposta al maggiore o minore vigore della circolazione monsonica delle latitudini tropicali.

I suoi movimenti determinano anche lo spostamento verso sud o nord delle alte pressioni subtropicali (che si estendono immediatamente a nord e a sud della ITCZ), determinando così un forte influsso anche sul tempo di casa nostra.

Una maggior estroflessione dell’ITCZ verso nord facilita le rimonte dell’alta pressione africana verso il Bacino del Mediterraneo e l’Italia. Di conseguenza, in estate, questo parametro diventa fondamentale per la previsione di una possibile risalita del famigerato “Gobbo”.

La mappa in alto a sinistra ce lo mostra…così come è disposto in questi ultimi giorni, o meglio come era disposto nella terza decade di aprile. La linea scura rappresenta la sua altezza media, mentre la linea rossa la posizione assunta dal 10 al 20 aprile. La linea gialla invece mostra la sua posizione precedente, ovvero quella assunta nella seconda decade di aprile.

Cosa notiamo? Rispetto alla seconda decade del mese c’è stato un leggero innalzamento, ma come si nota dal grafico il tutto resta al di sotto dell’altezza prevista per la parte finale di aprile.

Ciò significa che l’azione del monsone sottostante risulta ancora debole e non in grado di spingere verso nord la cella di Hadley. In altre parole, l’alta pressione africana dovrebbe starsene a riposo senza intervenire con fiammate calde precoci sulla nostra Penisola.

Eventuali aumenti termici saranno quindi da ricondurre ad anticicloni continentali, non africani.

riportiamo da meteolive

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Meteo Sincero

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