Editoriali — 26 Ottobre 2014

Ultimamente continuiamo a leggere articoli che riportano che il prossimo inverno potrebbe essere epocale per il gelo e la neve ecc ecc…
Bene, riportiamo questo autorevole parere di Andrea Corigliano per capirci meglio qualcosa:

 

Sul prossimo inverno è già stato scritto tutto. Negli ultimi mesi siamo infatti stati tempestati dalla notizia del gelo apocalittico, della neve a Roma ed a Napoli e delle temperature glaciali di -30, di -18 e di -20 °C in Val Padana che hanno un po’ fatto il giro del web. Da qui a dicembre avremo sicuramente altri aggiornamenti di questa “previsione”, a seconda di quale numero sarà estratto da un’urna rigorosamente siberiana. Guarda caso, tutti gli anni è sempre la solita storia: non c’è inverno che passi e che con mesi e mesi di anticipo non si cominci a parlarne prevedendolo sempre allo stesso modo. Gelido e nevoso. Per poi scusarsi, a marzo, dicendo che le previsioni stagionali sono quelle che sono e che vanno prese con le molle in quanto sperimentali. Anche l’anno scorso, di questi tempi, circolava la notizia che saremmo andati incontro all’inverno più freddo degli ultimi 100 anni, quando poi sappiamo invece come è andata a finire. Insomma… tante parole che poi, a conti fatti, spesso di riducono ad un pugno di mosche perché quella previsione non solo non si avvicina a quello che poi è il vero comportamento stagionale, ma addirittura sembra quasi che le… farfalle siano cosi beffarde da far percorrere alla stagione il cammino opposto rispetto a quello che era stato previsto. Fatto sta che, per fortuna, non ci sono modelli che prevedono sempre e solo freddo e che, proprio per convenienza mediatica, vengono cercati con il lanternino. Si potrebbe infatti effettuare una previsione per la prossima stagione commentando anche l’ultimo aggiornamento di previsione dell’anomalia di temperatura al suolo come indicata nella prima figura, provenente dal Climate Forecast System del NCEP, per far notare solo come esista UNA POSSIBILITÀ SU TANTE che il nostro continente possa trascorrere la prossima stagione più calda del normale, con anomalia crescente procedendo da ovest verso est. Ora… se io volessi lucrare su questa mappa per alimentare di click un mio sito, potrei mettermi a gridare al CALDO EPOCALE, a prevedere una ricorrente espansione dell’ANTICICLONE NORD AFRICANO ed a inventarmi TEMPERATURE MASSIME DI 30 °C A DICEMBRE A ROMA! Fanno notizia, come i -30 °C in Val Padana portati da un nocciolo di aria siberiana, non trovate? Insomma, potrei fare una previsione meteorologica inventandomi anche in questo caso delle configurazioni sinottiche di sana pianta ma che non sono assolutamente coerenti con le indicazioni che posso trarre da una previsione di anomalia. Ma se invece volessi avere qualche indicazione di più su quella previsione, lasciando ovviamente perdere elucubrazioni mentali su fantasiose configurazioni sinottiche, cosa potrei fare? Semplice: vedere qual è l’affidabilità di quella previsione, come riportato nella seconda figura. E che cosa osservo? Che la maggior parte delle aree in cui era prevista anomalia positiva, su cui ho dato sfogo alla mia fantasia, è colorata di grigio perché l’affidabilità di quella previsione è inferiore al 30% e quindi viene “mascherata” perché non ha alcun senso proporla. A questo punto, ovvero non fermandomi alle apparenze che come sappiamo ingannano, scoprirei allora il vero significato delle proiezioni stagionali: sono indicazioni di massima su anomalie della circolazione atmosferica che però sono accompagnate da forti incertezze, talmente forti che spesso fanno perdere significato al valore dell’anomalia prevista. Ma, guarda caso, di affidabilità non si parla mai, perché è un po’ come l’onda di piena del Po che si infrange sui castelli di sabbia dei -30 °C, o dei -20 °C o dei -18 °C in Val Padana.

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Meteo Sincero

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