Editoriali Slider — 28 Dicembre 2025

Mentre i roboanti annunci relativi al gelo dei primi di gennaio non si sono ancora spenti il tempo sta pensando bene di, almeno in buona parte, sconfessarli. La storia si ripete e si ripeterà. Il vizio di, osservando carte a 7-10 giorni che annunciano grandi eventi, scrivere grandi titoli ed articoli acchiappa click, è una delle mode, o dei luoghi comuni, o dei mali di questo mondo del mercato e della fraseologia retorica al servizio del medesimo mercato, che non fanno certamente bene all’informazione basata su dati oggettivi e su sostanza. Pazienza. Ma il freddo arriverà? Beh, mai dire mai, ma… Fino a ieri la maggioranza dei modelli mostrava una sorta di blocco ad omega o a cresta in grado di stabilire una duratura fase di impulsi artici maggiormente diretti lungo la penisola balcanica e, magari, anche in grado di produrre qualche estensione, tutta, però, da valutare, verso la nostra penisola. Questa mattina si delinea però, e non piacerà ai freddisti come il sottoscritto, un ridisegno che con il freddo o, quanto meno, con afflussi artici, non è troppo in sintonia. Anche se eventuali ulteriori variazioni o modifiche future che ci facciano sperare non sono senz’altro ed ancora da escludere, di quanto vediamo nel momento e, soprattutto, rispetto a forecast di breve/medio termine, dobbiamo prendere atto. E se ne prendiamo atto non possiamo che osservare un primo step in cui una onda di irruzione ci coinvolge effettivamente, seguita però dalla classica evoluzione che vede la grande onda negativa dell’europa orientale ridistribuirsi lungo i paralleli e sfogare verso occidente a riaprire la porta del grande ovest. Una vicenda, questa, che, in inverno, accade di frequente, sempre pronta a rendere bugiardi i propositi artici che, talora, i modelli suggeriscono per giorni. E’ evidente che, come sempre dico, quando si osservano carte di forecast a 7-10 giorni, non si dovrebbe mai prenderle per buone, trasformarle in verità e in titoloni ed articoli. Si dovrebbe considerarle, a bassa voce, come una delle possibilità future e niente di più. Il mio disegno serve ad illustrare la situazione generale prevista tra fine anno ed inizio anno nuovo, certamente assai stimolante per i freddisti perché caratterizzata da alte pressioni di apparente chiusura ad ovest sino sul nord-atlantico e caratterizzata da una grande estensione depressionaria dinamica che si estende dalle regioni artiche all’europa sud-orientale potenzialmente in grado, apparentemente, di spingere verso sud ad impulsi. Purtroppo, però, occorre considerare anche e soprattutto, la tendenza delle stesse alte pressioni a cedere ed a prestare il fianco a movimenti erosivi degli stessi assi di saccatura verso ovest piuttosto che verso sud. Una evoluzione questa illustrata dalla simbologia isoipsica delle frecce, da quelle piccole a quelle medie, che serve a raccontare quello che potrebbe accadere nel corso dei primi di gennaio e che farebbe sfumare, in modo abbastanza deciso, la possibilità di affondi, più o meno diretti, di matrice artica…

Pierangelo Perelli

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