Riporto da Pierluigi Randi
Piccolo e breve excursus storico: l a relazione tra gas otticamente attivi e temperatura è stata teorizzata, e anche molto bene per quel tempo, già nel XIX secolo.
Fu dimostrata sperimentalmente nel 1859 dal fisico John Tyndall, poi modellata quantitativamente nel 1896 dal fisico e chimico Svante Arrhenius, e confermata dal 1958 dal chimico Charles David Keeling (diede avvio alle rilevazioni sistematiche della CO₂ atmosferica al Mauna Loa Observatory, da cui la “Curva di Keeling” come nell’esempio in figura), più altri ancora nel XX secolo.
Probabile che il povero Keeling si stia rivoltando nella tomba, in questo periodo, e ne ha ben donde date le notizie provenienti da oltreoceano.
Fu però il matematico e fisco Jean Baptiste Joseph Fourier (1824-1827) il primo a ipotizzare che l’atmosfera terrestre potesse trattenere il calore, proprio come il vetro di una serra.
Pur non avendo identificato i gas responsabili, pose, tuttavia, le basi concettuali per il ruolo dell’atmosfera nel bilancio energetico terrestre.
- Insomma, già da un po’ prima della metà dell’ottocento il problema fu posto e ben studiato da insigni fisici, chimici e matematici.






























