In questo post smontiamo sei bufale climatiche dette da Trump durante il suo intervento all’ONU. L’intervento di Trump si è rivelato un disastro dal punto di vista scientifico e un attacco alla comunità scientifica nel campo senza precedenti. Un discorso scorretto e pericoloso.
1) “Nel 1989 predissero che nel giro di un decennio intere nazioni sarebbero potute scomparire dalla mappa.”
FALSO: non esiste alcuna previsione dell’ONU nel 1989 che parlava di territori scomparsi entro 10 anni a causa del cambiamento climatico. La stima ufficiale dell’ONU nel primo report dell’IPCC [1] è di circa 20 cm al 2030 nello scenario peggiore, che sovrastima l’aumento dei gas serra. Al momento siamo ad un aumento di circa 12 cm dagli inizi degli anni ’90 [2]. Le stime del tempo si sono rivelate accettabili e di certo non compatibili con uno scenario di scomparsa di non meglio identificati “interi territori”.
2) “Se guardiamo indietro, negli anni ’20 e ’30 dicevano: “il raffreddamento globale ucciderà il mondo”
FALSO: non esistono previsioni degli anni ’20 o ’30 sul raffreddamento globale. Semmai esistono alcuni studi che negli anni ’60 studiavano possibili effetti di raffreddamento globale dovuti a guerre atomiche (si era in piena guerra fredda) o agli aerosol solfati che al tempo venivano emessi in grande quantità e che, reagendo in atmosfera, sono capaci di schermare la radiazione solare, determinando un raffreddamento, un po’ come avviene dopo grandi eruzioni esplosive. Uno studio ha rivelato come la maggioranza degli articoli scientifici del tempo parlassero comunque di riscaldamento globale. Tra cui quelli di Manabe, che gli sono valsi il Nobel [3-4] per la fisica nel 2021.
3) “Poi dissero riscaldamento globale, ma poi cominciò a diventare più freddo”.
FALSO: questa argomentazione è ovviamente priva di alcun fondamento. Basta rimandare a un qualsiasi grafico delle temperature globali, ad esempio quello dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale [5]
4) “Così adesso dicono cambiamento climatico così non sbagliano”
FALSO: si parla di cambiamento climatico da decenni, sin dagli studi pioneristici di Plass negli anni ’50 [6]. Lo stesso IPCC sta per Intergovernmental Panel on Climate Change e nasce nel 1988. Un’argomentazione da sempre in voga nel mondo negazionista climatico. Il cambiamento climatico è la conseguenza diretta di un riscaldamento delle temperature dell’atmosfera e degli oceani, un’espressione più completa e intuitiva di cosa sta avvenendo.
5) “Niente più riscaldamento globale, niente più raffreddamento globale, tutte queste previsioni fatte dall’ONU sono sbagliate, fatte da gente stupida”.
FALSO: chiaramente Trump non porta alcuna evidenza di quanto dice e abbiamo già visto come in realtà questa affermazione sia scorretta. Così tanto che le previsioni CORRETTE di Manabe con i suoi modelli pioneristici degli anni ’60 gli sono valse un premio Nobel. Tacciare migliaia di scienziati di stupidità è vergognoso e meschino, specie se viene da una figura così importante a livello mondiale.
6) “In Europa si muore di caldo perché l’energia costa troppo e non possono accendersi l’aria condizionata”.
FALSO: le ragioni delle morti in più nelle estati europee è da attribuire al cambiamento climatico e al conseguente aumento delle ondate di calore. Ne abbiamo parlato qui [7]. Ancora una volta Trump si lascia andare ad affermazioni che non hanno alcun supporto scientifico.
Davanti al mondo intero, Trump ha espresso le peggiori menzogne in campo climatico, un comportamento non degno del capo di Stato della nazione più potente al mondo, il cui unico interesse sembra quello di tornare a usare fonti fossili obsolete e inquinanti.
Roberto Ingrosso
Riporto dalla pagina: chi ha paura del buio





























