Il prossimo futuro e, forse, non solo, si prospetta assai poco invernale. Tutti i segni, anche a livello di alta troposfera e di stratosfera, sono favorevoli ad un contesto con nessuna prospettiva, almeno sino a metà mese ed oltre, di aspetti invernali. Tutto questo, peraltro, non rappresenta certo una novità. Se il quadro è dominato da rimonte dinamiche dell’anticiclone sub-tropicale in area mediterranea e se lo stesso sub-tropicale risulta disposto a latitudini elevate, sia per quanto riguarda il suo ramo afro-mediterraneo e sia per quanto riguarda, spesso e volentieri, anche il suo ramo asiatico, che si inneschino afflussi freddi non può che essere assai problematico. In primis per ragioni di tipo dinamico, con gli affondi artici ben ostacolati, e poi per ragioni di tipo termico, con l’anticiclone russo-siberiano che non può consolidarsi ed espandersi verso ovest. E’ emblematica, in tal senso, la situazione generale prevista intorno ai giorni 10/11, illustrata dal disegno. Vi risulta evidente l’invadenza del sub-tropicale che costringe le mosse oceaniche e del nord-atlantico a scorrere a latitudini elevate o, tuttalpiù, ad affondare con modeste saccature molto meridiane e destinate ad affogare nelle alte pressioni sul vicino atlantico iberico e sino nell’entroterra africano. E vi si può ben notare anche come lo stesso flusso oceanico muova ben verso nord-est sull’europa nord-orientale, riducendo le possibilità dell’anticiclone termico russo-siberiano. Per osservare, e non si tratta comunque di cose attinenti al freddo ma sempre ad aria mite, una infiltrazione atlantica in grado di minare il sub-tropicale, occorre scrutare in direzione di metà mese. E per quanto riguarda il freddo, o qualcosa che sappia di inverno? Beh, va detto, in proposito, che le attuali proiezioni non parlano di veri afflussi freddi almeno sino ai giorni che precedono il natale, anche se, e lo sappiamo bene, guardare le carte oltre i 5-7 giorni serve davvero a poco…
Pierangelo Perelli






























