Novembre fa novembre e ci regala un finale di mese nel segno di una classica stagione da autunno avanzato. Il risultato della relativa fisionomia meteo può essere anche quello di temperature più basse della media in certe aree e di aspetti da inverno precoce, ma la realtà generale, per come già indicato in precedenza, non è quella di vere azioni fredde. E’, invece, quella della classica corrente ondulata groenlandese o del nord-atlantico, talora capace di azioni più settentrionali, ma, nella sostanza, ancorata all’effetto di successive spinte depressionarie oceaniche associate ad aria umida ed instabile. Temperature relativamente basse e fenomeni da neve in montagna ed a quote non così alte possono poi far parte della scena, in certe aree ed in certi momenti, per effetto della stessa aria fredda in quota che arriva dai mari del nord, ma in maniera relativamente temporanea e certamente non sulla base di ben definiti e duraturi afflussi freddi di matrice artica o artico-continentale. Il disegno della situazione generale prevista nel medio termine dei giorni 27/28 è eloquente nel descrivere il quadro indicato, con le frecce più grandi che segnano la dominante corrente in quota groenlandese che traina successive saccature che affondano in mediterraneo e che poi possono maturare in circolazioni depressionarie mediterranee, appunto. Quella che ci sta interessando è proprio quella che nel corso dei prossimi giorni determinerà la falla centrata sul mediterraneo centrale evidente nel disegno, la quale poi andrà gradualmente spostandosi verso levante. Dal nord-atlantico, ed al seguito di un intervallo, andrà, quindi, evolvendo la possibilità di un successivo assalto, nel disegno rappresentato dalla saccatura a ridosso delle isole britanniche, il cui destino, però, non appare ancora ben definito. E non appare ancora ben definito perché tra la fine del mese e l’inizio di dicembre si intravedono manovre anticicloniche che potrebbero creare un ostacolo fino a rendere effimera detta nuova azione depressionaria e ad affogarla in una sorta di cut-off iberico poco incisivo per la nostra penisola. Naturalmente vedremo, anche se si sta rafforzando, in ogni caso, la prospettiva di un inizio dicembre nel segno di una bella alta pressione dinamica sull’europa occidentale e, pertanto, di una fase relativamente stabile anche per il mediterraneo occidentale. La simbologia delle frecce serve indicare: con le frecce grandi la corrente dominante groenlandese, con le frecce blu medie le successive azioni cicloniche in movimento entro detta corrente dominante, con le frecce rosse la prospettiva anticiclonica del lungo termine che vede una decisa affermazione di alta pressione in grado di arrestare la medesima corrente instabile del nord-atlantico…
Pierangelo Perelli






























