Editoriali Slider — 08 Settembre 2025

Nel complesso l’affondo prossimo, quale quello di una fase di tempo perturbato, per fortuna non di lunga durata, appare come un normale episodio e di quelli che a fine estate o ad inizio autunno si verificano con una certa frequenza. Naturalmente, ogni volta, sono sempre da considerare parametri vari, capaci di determinare fenomeni più o meno intensi. Vedremo. In ogni caso l’utente comune, che va a vedere il tempo previsto per la propria località e che è interessato a sapere, ad es., la quantità di pioggia, si trova quasi sempre costretto a consultare una decina di servizi meteo. E questo perché, per come già ho avuto modo di affrontare la questione, le differenze in proposito tra i vari servizi, incomprensibilmente, sono, talora, anche marcate. E stiamo parlando di previsioni a 24/48 ore. Figuriamoci qual è l’affidabilità di segnalazioni, articoli, e via dicendo, che intendono raccontarci quello che accadrà o potrà accadere tra un mese, due mesi, tre mesi. E quante se ne leggono, in proposito, di ovvietà, cose ripetitive all’ossessione, banalità, e forzature sempre spinte nella direzione degli estremi e del clamore mediatico. Ho detto dell’affondo che sta per coinvolgerci. Il medesimo, nella veste della più classica delle saccature atlantiche e del nord-atlantico, tenderà ad assumere, scivolando verso meridione, la connotazione tipica delle perturbazioni inizialmente un pò ostacolate a levante, e, pertanto, destinate ad una certa moderata meridianizzazione sul mediterraneo occidentale. E ad una certa meridianizzazione che finisce per corrispondere al determinarsi di due rami; il primo, settentrionale, in più rapido movimento o traslazione; ed il secondo, meridionale, presumibilmente ciclogenetico, più lento a traslare e in risalita verso nord-est. Non stiamo trattando di un cut-off, ma di una di quelle situazioni in cui la perturbazione tende, più o meno, a strutturarsi in due tronconi, con quello meridionale che rimane, e sempre più o meno, agganciato alla sacca principale. La dinamica, in detti casi, vuole che la eventuale circolazione ciclonica in mediterraneo risalga verso nord-est, con il risultato del peggioramento indicato, nell’ambito di un contesto generale comunque evolutivo ed in spostamento verso levante. Da cui il successivo miglioramento, di una stabilizzazione che sembra duratura, destinata a subentrare a partire da giovedì. Il disegno, che si riferisce alla situazione generale prevista intorno ai giorni 10/11, mostra la configurazione del sistema sopra descritto, nel pieno della sua attività sulla penisola…

Pierangelo Perelli

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