Un certo cambiamento del contesto generale, quale quello già esaminato in precedenza, lo si intravede ed è quello che vede diminuire la pressione sull’europa nord-occidentale a favore di un certo rialzo del sub-tropicale in sede iberico-mediterranea. L’approfondimento del vortice sull’atlantico ad ovest di gibilterra e la rimonta in sede iberica, che mostra il mio disegno rappresentativo della situazione generale intorno ai giorni 7/8 giugno, lo indica. Di fronte ad una tale evoluzione, con frenata ad ovest, si può pensare anche alla possibilità di una esplosione d’estate, che, però, non sembra così scontata. Anzi; se, in dirittura di fine decade, un certo rialzo termico è possibile, occorre considerare che una delle evoluzioni ulteriori più caldeggiate dai modelli, è quella che vede la medesima alta pressione prima concentrarsi ad ovest, appunto sull’iberia, e poi verso l’europa nord-occidentale e il relativo vicino atlantico. Ecco come la frenata ad ovest, piuttosto che una decisa affermazione di stabilità da campana anticiclonica, può finire per palesare un certo flusso instabile lungo l’adriatico, ed ecco come il successivo riaffermarsi, tra fine prima ed inizio seconda decade, di elevati valori barici alle alte latitudini, può finire per scongiurare rischi da sub-tropicale afro-mediterraneo e riaprire ad un campo barico con valori non così elevati ed anche sinonimo di una certa instabilità. Naturalmente rimaniamo nel campo delle ipotesi giacché il trend che si cerca di esaminare da qui a metà mese appare tutt’altro che di semplice interpretazione, anche in virtù del fatto che, in tal senso, la modellistica in gioco non appare così uniforme…
Pierangelo Perelli

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