L’affondo post-pasquale annunciato si conferma ed andrà maturando nella forma di una significativa saccatura artico-marittima destinata a buona parte del continente. Restano in piedi le incertezze sulla direzione effettiva dello stesso affondo che potrebbe evolvere proiettandosi in direzione sud-ovest verso iberia e mediterraneo occidentale o che potrebbe, invece, mostrare una traiettoria più diretta nord-sud e destinata al mediterraneo centrale. La differenza tra queste due possibilità, in termini di sviluppi meteo, non è poca cosa, giacché la prima può aprire ad evoluzioni che contemplano una azione sub-tropicale sino ad una certa latitudine oltre che significative spinte umide instabili da sud-ovest più o meno estese sulla penisola, mentre la seconda tende a contemplare piuttosto una sfuriata con le caratteristiche delle irruzioni in rapida evoluzione e caratterizzate da un veloce transito di instabilità associato a diminuzioni termiche. Le ultime proiezioni danno meno credibilità al sub-tropicale ed all’ipotesi semi-retrograda e tendono a considerare più credibile questa seconda possibilità, ovvero quella di un’azione più diretta, ma la partita resta aperta e potremo saperne di più nelle prossime 48-72 ore. Di certo il promontorio africano in azione, foriero di una ondata da primavera avanzata, ha le ore contate e tenderà gradualmente a lasciare spazio ad una configurazione euro-atlantica di segno praticamente opposto, associata inizialmente a massimi sull’europa nord-occidentale e ad azioni settentrionali su quella orientale. Ecco che il medio termine dei giorni pasquali, sempre meno caratterizzato dall’alta pressione e sempre più dall’effetto dell’azione più instabile e settentrionale dell’europa orientale o centro-orientale sopra menzionata, farà da preambolo dell’affondo più marcato del periodo 6-8 aprile, tutto da verificare ma, di sicuro, foriero di una nuova fase quanto meno ben più instabile. Se poi detto affondo sarà effettivamente, per come alcuni modelli vedono e per come detto, ad azione nord-sud, con target il mediterraneo centrale, la fase instabile ed assai meno mite associata potrà essere a maturazione rapida così da riaprire, in tempi abbastanza rapidi, a qualcosa di più attinente ad un occidente variabile o relativamente stabile, ma pur sempre nel contesto di una stagione che sembra mostrare un ulteriore futuro carico di inquietudini. Il disegno, riferito all’ipotesi ECMWF, denota la estesa sacca alimentata dall’artico-marittimo, in discesa nord-sud e destinata, quanto meno in parte, a coinvolgere anche il mediterraneo, mentre la simbologia delle frecce vuole rappresentare, in termini di profilo generale e dalla freccia viola alla rossa, passando per la blu, l’evoluzione sopra descritta che abbraccia il periodo 4-10 aprile…
Pierangelo Perelli

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