Una affermazione anticiclonica centrata su iberia e vicino atlantico e degna di tale nome è all’origine della fase primaverile appena iniziata e destinata ad accompagnarci per alcuni giorni. Tra l’altro i massimi spostati ad ovest la delineano nella sua forma più apprezzabile che è quella del clima limpido di maestro.  Lo sguardo nella troposfera del getto e dei 10.000 metri di altitudine ci consente di apprezzare la prodiga campana azzorriana circoscritta da un forcing (frecce piccole) che corre alle latitudini centro settentrionali del continente e che, in moto da occidente ad oriente, mantiene viva questa situazione di generoso apporto ai ben noti indici teleconvettivi atlantici. Ma il periodo, lo si sa, non consente certo fasi anticicloniche di particolare durata, tanto è che dubbi ed incertezze si vanno già prospettando per il medio termine e per l’inizio del mese prossimo, quando, come sembra dalle analisi attuali, potrebbe delinearsi un cambio circolatorio favorevole ad un nuovo indebolimento dei gradienti tra vortice polare e sub-tropicale. L’evoluzione suddetta è descritta dalle linee blu numerate e dipingono l’interruzione del bel forcing zonale per effetto di spinta positiva verso settentrione e disturbo significativo conseguente del getto, in un contesto favorevole all’instaurarsi di minacce fresche instabili, certamente per il mediterraneo orientale ma, forse, anche per quello centrale. Tra moderate garanzie anticicloniche oceaniche e non primaverili flussi settentrionali da rialzi barici groenlandesi ed islandesi questo tipo di configurazioni potrebbe essere quello che ci accompagna fino alla metà del mese…