Editoriali Slider — 29 Dicembre 2018

Quando si osserva l’andamento della T in stratosfera ammettendone la possibile influenza successiva in troposfera occorre sempre riflettere sul fatto che detta influenza successiva è assolutamente imprevedibile, nella intensità, nella durata e nella forma. Scientificamente parlando detta influenza è fisiologica ed osservabile in molti casi. Uno sconvolgimento del VPS, con displacement, split, inversione dei valori barici, termici, e della direzione delle correnti, si sa che tende a trasmettersi, più o meno, agli strati più bassi; ma è anche altrettanto vero che questo non è così scontato. Di fatto può accadere che ad una inversione del fisiologico flusso ovest-est in stratosfera poi non corrisponda nessuna successiva inversione in troposfera, dove il VP finisce per mantenere il forcing zonale e una relativa compattezza. Pertanto sono tra quelli a cui piace osservare il trend stratosferico, prendere atto degli eventuali significativi SSW come quello di questo dicembre, tuttora in atto, ma a cui piace anche non considerare come scontati eventuali futuri ed associati sconvolgimenti in media troposfera, sia a livello emisferico e, tanto di più, a livello di europa e mediterraneo. Se la speranza di tali sconvolgimenti con relativo sviluppo di significativi afflussi freddi in mediterraneo è dura a morire e continuerà a resistere confidando proprio nello SSW suddetto, occorre anche considerare che, al momento, nessun modello e nessuna previsione di lungo termine, denota la possibilità di fare contenti i freddisti. Sta covando la possibilità di un breve afflusso artico-continentale tra i giorni 3 e 6 gennaio, più o meno ad influenza marginale, ma dopo nulla più. Se tutto questo è legato al fatto che i modelli ancora non stanno recependo i possibili effetti dello sconvolgimento del VPS non lo so. Mi limito solo a prendere atto di quello che vedo esaminando le ultime proiezioni modellistiche. Nel contempo e per rendere l’idea di quanto sto dicendo, ho disegnato, in grandi linee e con ovvia approssimazione, la configurazione del VPS alle altezze geopotenziali di 10, 30 e 100 hPa (rispettivamente alle altezze di circa 30.000, 23.500 e 16.000 metri), e la corrispondente configurazione del VP a 500 hPa (a circa 5.500 metri), relative ai giorni 4-5 gennaio, per come viste da ECMWF. Si può vedere, in quei giorni e nonostante la fase di intenso SSW, il persistere di una totale divergenza tra la situazione in stratosfera, fatta di capovolgimento termico, barico e di direzione delle correnti, e quella in troposfera, dove il VP si presenta, per quanto associato ad ondulazioni di una certa ampiezza, ed alla ondulazione semi-mobile o temporanea responsabile della possibile sferzata fredda balcanica di inizio anno, nella sua veste quasi normale…

Pierangelo Perelli

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