Editoriali Slider — 27 Dicembre 2023

Il meteo del nuovo anno inizierà per come finisce nel vecchio e per come sta andando da qualche tempo. Ed ovvero senza segni di vero inverno, e con configurazioni dettate da una piatta disposizione dei due grandi blocchi barici emisferici, quali il sub-tropicale ed il vortice polare. Si comincia a trattare, legittimamente, dello stratwarming che andrà maturando nel corso dei primi di gennaio, tra asia ed oceano pacifico, in traslazione da ovest ad est, e che, però, non deve illudere i freddisti più di tanto. E’ pur vero che detto fenomeno tende ad incidere sulla circolazione troposferica, ma da dire questo alla eventualità di ondulazioni in grado di far affondare rami del VP sino in mediterraneo ce ne corre. E ce ne corre perché nella maggioranza dei casi non sussiste stratwarming che incida con dette conseguenze. I modelli stanno rimandando continuamente i segnali di un qualche primo vero afflusso freddo, rivedendo le situazioni e proponendo, come anche secondo le ultime emissioni, situazioni da alto indice zonale e da scarsi scambi termici tra alte e basse latitudini. Tutto questo si traduce in un freddo delle quote superiori, e non solo, che se ne sta raccolto a nord, in un vortice polare solido e dalle porte ben chiuse, finendo per favorire, semmai, in un profilo prettamente occidentale, risalite del fronte polare e del sub-tropicale. Si spiegano, in questo modo, le ragioni di un clima delle latitudini mediterranee alquanto monotono, dei giorni tutti uguali, mite o poco freddo, fatto di foschie o nebbie o, al massimo, di strati/stratocumoli e di qualche modesta infiltrazione atlantica. Non che un inverno del genere non possa riscattarsi in futuro. C’è tutto il tempo e vedremo. Ma di certo quanto è dato di osservare fino almeno ai primi giorni di gennaio è tanto sconsolante quanto in grado di far riflettere, e non poco e con preoccupazione, sulla tendenza del clima in generale. Il disegno mostra la situazione su scala emisferica prevista nell’immediato inizio del nuovo anno ed è eloquente nel marcare quanto sopra argomentato…

Pierangelo Perelli

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