Editoriali Slider — 25 Gennaio 2022

Guardare al tempo che faranno i primi giorni di febbraio non porta ancora a nulla di ben definito. Si sa perfettamente, invece, come finirà gennaio; che finirà ancora insistentemente ancorato ad un bloccato profilo relativamente meridiano caratterizzato da un promontorio continentale anticiclonico ad ovest e da una saccatura ad est. E finirà, pertanto, anche con il mediterraneo centro-occidentale e con l’italia quali terre di confine tra le due onde. Ecco il motivo per il quale da diverso tempo il nostro clima è quello moderatamente invernale e poco instabile di una azione anticiclonica disturbata ogni tanto dal transito di irruzioni destinate principalmente alla penisola balcanica. Un quadro questo che, a dispetto del gelo di cui si legge qua e là e che in nulla ha a che fare con il vero gelo, non può certamente accontentare gli amanti delle grandi fasi fredde. Al contrario. Di fatto, fino a questo punto della stagione, vere e proprie situazioni artico-continentali durature ed in maiuscolo non si sono viste. L’ennesima sbuffata settentrionale/orientale, ed ovvero quella proprio di fine mese e dell’immediato inizio di febbraio, potrebbe, in verità, risultare più marcata delle precedenti, ma mostra, ancora una volta, il disegno della saccatura in rapido spostamento verso sud-est e maggiormente destinata ai settori del mediterraneo orientale o centro-orientale. Nel disegno della situazione prevista in quota intorno ai giorni 1/2 febbraio la medesima irruzione risulta ben evidente e con tutte le caratteristiche di una discreta sfuriata artica destinata a produrre un transito di instabilità, venti orientali e riduzioni termiche apprezzabili, ma appare anche orientata ad interessare maggiormente i balcani e l’egeo, nonché ad allontanarsi con una certa rapidità. La notevole incertezza che la segue dovrebbe indurci a fermarci qui ma volendo a tutti i costi dire qualcosa comunque su quanto i modelli prospettano per i giorni successivi possiamo, con l’aiuto della simbologia, limitarci ad affermare che il contesto previsionale oscilla tra le indicazioni di ristabilizzazioni a colpi di alta pressione da ovest con corrispondenti recuperi termici e le indicazioni più allettanti di spinte anticicloniche meridiane volte a disegnare configurazioni nettamente più invernali ed aperte a spinte fredde del nord-est o dell’est…

Pierangelo Perelli

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