Editoriali Slider — 23 Settembre 2020

L’esteso profilo a componente moderatamente ciclonica che si estende dal vicino atlantico alla media europa orientale ha oramai sostituito completamente quello della debole falla in quota disposta sull’europa sud-occidentale. Quest’ultima, responsabile, nel suo spostamento verso levante o nord-est, dell’incremento di instabilità del recente passato, ha ceduto il suo contorno al grande flusso oceanico in fase di discesa e di affondo e che, progressivamente, procede nella sua avanzata a guadagnare le latitudini meridionali ed il mediterraneo. Tutto questo si traduce nel passaggio dal quadro di una circolazione associata ad instabilità variamente distribuita a quello di una disposizione perturbata di tipo strutturato e definito quale quella di vere e proprie perturbazioni atlantiche in arrivo ed in transito. L’episodio, nettamente di stampo autunnale, con questo tipo di caratteristiche sarà, pertanto, tale da affondare il colpo di una ben marcata saccatura e di un polo freddo in quota ciclogenetico. La stessa saccatura può organizzarsi e scendere in direzione del mediterraneo centrale o centro-occidentale a breve termine, per segnare i toni di una seconda parte di settimana variabile o perturbata e con temperature che possono finire per risultare significativamente sotto la media del periodo. L’evoluzione, esemplare e dal valore didattico, può essere inquadrata secondo i criteri dei classici affondi del nord atlantico capaci, quanto meno, di rilasciare o sganciare una chiara diramazione del grande flusso associato al fronte polare e destinata a caratterizzarsi come polo freddo ed eventuale ampio semi cut-off.  Il disegno mostra la situazione prevista in quota ed al suolo per il fine settimana nella quale si può ben osservare il frutto dell’affondo maturato in una estesa circolazione che raggiunge il mediterraneo meridionale e che tende, temporaneamente, a parziale chiusura. La tendenza di detta circolazione ciclonica a spostarsi verso levante, ad indebolirsi e ad essere inglobata nel flusso oceanico delle più alte latitudini detta i termini del fisiologico miglioramento che succede a tali evoluzioni ma occorre anche dire che la fisionomia generale punta a mantenere un dominio atlantico e, pertanto, un tempo generalmente variabile se non caratterizzato da ulteriori futuri apporti perturbati (evoluzione, dal fine settimana a metà della prossima, indicata dalla simbologia delle frecce che, in base alla successione blu-viola-porpora, mostrano: la fisionomia dell’affondo nel fine settimana; il suo spostamento verso est o nord-est; la tendenza di medio-lungo termine nella direzione di una nuova disposizione a componente ciclonica)…

Pierangelo Perelli

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