Prevista da giorni la svolta di terza decade si presenta, inizialmente, con i colori freddi di una irruzione polare ad alto grado di instabilità. La frustata, sostenuta dal blocco groenlandese e dalla corrispondente parziale chiusura in oceano, affonda i colpi, da nord a sud, lungo il continente, raggiungendo il mediterraneo centro-settentrionale, ed apportando una ondata di destabilizzazione. La freccia blu indica il grande flusso in quota relativo e caratterizzante di questa fase destinata a coinvolgere anche l’immediato inizio di settimana. Poi, il medesimo, sembra dover indebolirsi a favore di una riapertura della porta occidentale e dell’ingresso di una fase successiva tutta di matrice atlantica. La figura, che illustra la situazione prevista ad inizio settimana, appunto, mostra l’onda mobile secondaria del week-end oramai sulla grecia e mostra il polo freddo disposto sul centro europa, si minaccioso, ma, di fatto, forzato a non affondare ulteriormente, a stazionare o ad allargarsi in senso retrogrado. La diminuzione dei valori barici sul nord atlantico può, allora, ridisegnare il contesto euro-atlantico con la possibilità (vedi frecce celesti) che gli ultimi giorni del mese risultino collegati ad un perfetto zonale di confine, di nuovo relativamente stabile sul centro-sud, anche se più umido e variabile sul centro-nord…

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