Editoriali Slider — 21 Gennaio 2022

Certi siti che titolano “freddo russo alle porte” possono spingere le persone a guardare le T previste della propria zona, per far loro scoprire, come nel mio caso e nel caso delle colline pisane e di una altimetria di 150 mt, che le temperature max oscilleranno, nei prossimi giorni, tra gli 11 ed i 14  °C. In proposito non credo di dover aggiungere altro se non il fatto che, purtroppo, detti articoli corrispondono a pagine assai seguite e di riferimento per molti siti di informazione importanti, a dimostrazione della pochezza e della banalità di molto di questo mondo. Venendo alla situazione non possiamo che confermare quanto già visto in precedenza, ovvero il contesto e l’evoluzione di una configurazione dominata dalla insistente presenza di una alta pressione tra l’oceano e l’europa centro-occidentale associata alla discesa di correnti fredde sull’europa orientale. L’avvicinamento di dette correnti fredde verso occidente delle ultime ore ha introdotto un tempo relativamente più freddo ed instabile, ma nell’ambito di una invadenza anticiclonica e di un forcing occidentale assai ostili alla possibilità di irruzioni o movimenti freddi in mediterraneo degni di nota. Il freddo russo esiste si, ma se ne sta ben a levante, nei territori che gli competono e non appare per nulla intenzionato a guadagnare spazi significativi verso occidente. Le sbuffatine o le sacche in transito, da nord a sud o da nord-ovest a sud-est, che un certo indebolimento dell’alta pressione ed un certo suo spostamento verso ovest stanno consentendo, non sono certo tali da rappresentare svolte stagionali nel senso del freddo. Anzi; le ultime emissioni hanno ulteriormente corretto il tiro, rispetto al freddo, più a sfavore, descrivendo una linea a vantaggio dell’alta pressione e di contesti di ristagno. C’è, peraltro, da ritenere probabili ulteriori futuri transiti in grado di produrre temporanee azioni instabili da irruzione, ma, nello stesso tempo, sempre non tali da modificare il quadro nella direzione auspicata dai freddisti. Il disegno si riferisce alla situazione prevista in quota intorno ai giorni 26/27, dove si può apprezzare la sacca fredda dell’europa orientale ben confinata a levante e ben poco influente e dove, con la simbologia, sono indicate la possibilità di future infiltrazioni settentrionali e la opposta insistente azione di un anticiclone euro-oceanico duro a morire…

Pierangelo Perelli

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