In una stagione in cui, e per fortuna, le spinte del sub-tropicale di segno africano sono state ben inferiori a quelle di anni precedenti, si sono evidenziati anche i tipici segni di quelle tipiche fratture che, proprio nel mese di agosto, si verificano. Al seguito di quella di metà mese, addirittura, la pressione non si è neanche ristabilita in modo uniforme, e ha lasciato spazio ad una debole o moderata goccia fredda in quota capace di determinare diffusa instabilità diurna sul centro-sud. E per il prossimo futuro ecco proporsi, come nel più classico degli scenari, la rottura tipica degli ultimi giorni del mese. Di fatto, in prospettiva e per il medio-lungo termine, si intravedono l’innesco di un deciso maggiore dinamismo e la tendenza verso ondulazioni del getto e del grande flusso in quota, certamente rappresentative di una stagione nella sua fase di maturità. Il previsto parziale ritiro dei massimi barici verso il pieno oceano suggerisce, dunque, la possibilità che, intorno al prossimo fine settimana, il mediterraneo o parte di esso, e segnatamente la sua parte centro-orientale, possa risultare il teatro di un affondo di tutto rispetto, capace di rappresentare un break in piena regola (vedi il disegno riferito alla situazione prevista in quota ed al suolo per i giorni 25/26), oltre che il primo passo nella direzione futura di processi dinamici, non proprio conformi ad affermazioni anticicloniche piene e da estate stabile…

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