“Parlare di declino stagionale, forse, è eccessivo. Di sicuro il trend della seconda metà del mese mostra, quanto meno, però, i segni di una configurazione ben diversa da quella che ha dominato la stagione fino ad oggi”
Il graduale passaggio ad un pattern simil WR1, per come intravisto dai vari modelli, suggerisce, di fatto, la possibilità di più frequenti ed incisive incursioni atlantiche, nonché quella di un anticiclone oceanico molto più propenso ad estensioni meridiane.
E se il break ipotetico del prossimo fine settimana perde di smalto, assumendo la connotazione di un transito con obiettivo principale la penisola balcanica, prende forza, comunque, la tendenza verso una disposizione favorevole allo sviluppo di successive e sempre più incisive onde oceaniche in moto da ovest o da nord-ovest.
Una tendenza, questa, che può, quanto meno, istituire un clima senza onde di calore e, semmai, mite con variabilità sul nord o sul centro-nord. Il finale del mese, poi, non esclude affatto che un tale disegno possa finire per estremizzare la voglia di espansione meridiana delle azzorre fino ad un blocco atlantico capace di far scendere, sino al mediterraneo, masse d’aria atlantiche ben fresche e molto instabili.
Due parole sulla fantomatica ITCZ (intertropical convergenze zone), che tanto viene richiamata per spiegare le frequenti ondate di calore africano. In proposito mi sembra, in effetti, scientificamente comprensibile che un rialzo in latitudine della fascia suddetta possa corrispondere ad un conseguente rialzo della fascia del sub-tropicale.
“Semmai, nel contempo, data la complessità delle interazioni dei fattori climatici a livello planetario, questo tipo di influenza non la considererei come una regola ferrea ed assoluta”

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