La fase relativamente stabile e semi-primaverile o primaverile in corso è sostenuta da un quadro moderatamente anticiclonico che trova il supporto di un modesto promontorio sub-tropicale. I non esclusi altrettanto modesti disturbi da infiltrazioni settentrionali o nord-occidentali non sono tali da alterare più di tanto il medesimo quadro, destinato ad interessarci almeno sino a fine seconda o ad inizio terza decade. Un cambio di configurazione meteo su scala euro-atlantica di un certo interesse è quello che tutte le carte intravedono proprio intorno a quei giorni, e che i relativi modelli interpretano, per l’europa occidentale, non in maniera uniforme, considerandolo come una decisa apertura ad un flusso instabile del nord-atlantico o come una infiltrazione semi-retrograda destinata a cut-off su gibilterra. La differenza per il tempo in mediterraneo legato alle due ipotesi è significativa giacché la prima, sostenuta ad es. dal modello GFS, è quella che corrisponde ad un deciso affondo ciclogenetico seguito da ulteriori impulsi, mentre la seconda, sostenuta ad es. dal modello ECMWF, è quella che indirizza lo stesso affondo su una direttrice spostata ad occidente lungo il vicino atlantico e che rende lo stesso affondo, per il mediterraneo centro-occidentale, assai poco influente. In entrambi i casi il cambio di circolazione è sostenuto da un “reverse” in oceano con rimonta di un promontorio lungo le coste estreme occidentali del continente e con, nell’ambito di una generale meridianizzazione, l’attivazione di un’onda negativa in discesa lungo francia ed iberia o francia e mediterraneo occidentale. La differenza tra le due possibilità è anche quella che intercorre tra una situazione in cui si ha un netto crollo della pressione mediterranea e quella di una persistenza di valori barici apprezzabili ancora supportati da un certo promontorio afro-mediterraneo che fa il paio con quello atlantico e che fa da barriera, più o meno temporanea, alla depressione iberica chiusa e defilata a sud-ovest. Il disegno, che mostra la situazione generale prevista da ECMWF intorno ai giorni 20/21 marzo, fornisce l’idea della evoluzione che vede l’affondo atlantico scivolare lungo una direttrice nord/sud o, addirittura, nord-est/sud-ovest, ben ad occidente, e maturare in un cut-off o in un ristagno ciclonico alle basse latitudini, tra l’estremo sud-ovest del continente e l’africa nord-occidentale. La simbologia vuole, a sua volta, indicare, accanto a detta possibilità evolutiva (colore blu), quella (colore viola) che, invece, vede la stessa azione depressionaria affondare ben più ad est a coinvolgere il mediterraneo con un netto guasto e con il contesto meteo di un possibile deciso disturbo della primavera…
Pierangelo Perelli

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