Editoriali Slider — 14 Gennaio 2023

La già descritta evoluzione verso il primo possibile vero episodio invernale della stagione risulta, al momento, confermata, così come risultano ancora confermate, però, un pò di incertezze sul disegno preciso della disposizione dei flussi e dei centri barici che può venirsi a determinare. Le incertezze non riguardano in alcun modo l’assai confermato affondo artico-marittimo di fine decade ma riguardano i modi con cui il medesimo può successivamente orientare la faccenda nella direzione di un afflusso freddo continentale associato ad apertura ciclonica verso oriente o verso nord-est, oppure in altre direzioni come quella di un successivo sopravanzante anticiclone da occidente che smorza l’afflusso freddo o come quella di un più o meno completo cut-off mediterraneo a caratterizzare la relativa persistenza di una circolazione ciclonica, si fredda di per sé in quota ma non così associata ad alimentazioni fredde continentali. In ogni caso le possibilità di un episodio invernale e di una fase in sintonia con il periodo stagionale sussistono tutte; e sussistono perché tra le varie possibilità evolutive indicate quella del classico afflusso, post-affondo artico-marittimo, da oriente o da nord-est ad asse di saccatura orientato da est ad ovest o da nord-est a sud-ovest, è, negli ultimi run, tra le più caldeggiate. Detto questo non si possono, tuttavia, ancora escludere tendenze che il freddo di una certa consistenza un pò lo tengono da parte, come, appunto, quella del rilascio di un vortice che, in base ad uno degli sviluppi termodinamici troposferici più classici relativo agli scambi termici tra alte e basse latitudini, rimane isolato in mediterraneo e non apre più di tanto la porta di levante. Il disegno riferisce sulla distribuzione del vortice polare tra i giorni 18/19 e tra i giorni 21/22 e mostra il classico affondo meridiano ad asse nord-sud che poi, in base alla dinamica dei forcing in gioco, ruota lo stesso asse in senso orario ed evolve, per come dicono alcuni modelli, in cut-off o in circolazione chiusa, oppure, per come dicono altri, in un polo mediterraneo francamente attrattivo per l’aria fredda continentale. La simbologia delle frecce piccole tratteggiate vuole, a sua volta, differenziare tra le due possibilità in gioco descritte quali quella di un cut-off completo che va in opposizione di fase rispetto alla sacca fredda dell’europa orientale (colore viola più scuro) e quella, ben più associata ad un afflusso freddo, che vede un disegno da retrogressione, o simi rex-blocking, in cui la circolazione ciclonica mediterranea, frutto dell’affondo artico-marittimo, permane in fase con la circolazione depressionaria dell’est (colore viola più chiaro)…

Pierangelo Perelli

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