Editoriali Slider — 12 Giugno 2025

In questo mondo della chiacchiera vari sono gli elementi che danneggiano la buona informazione. Uno di questi è l’eccesso relativo; un altro è il fatto che la facile disponibilità di strumenti di comunicazione privi di adeguata censura fornisce a tutti, esperti e non esperti, intelligenti e non, la possibilità di dire la propria; un terzo elemento e non ultimo è la ricerca di consenso, successo e, soprattutto, di denaro a suon di spazio pubblicitario. E non esiste materia, di intrattenimento, di sport, di cronaca, di arte, di scienza, che, in tal senso, si salva. La meteo, come ho scritto tante volte, è, ahimé, una di queste. Naturale che, nel momento in cui gli obiettivi principali sono il consenso e gli introiti di denaro piuttosto che il fornire dati seri ed oggettivi, l’informazione ne risenta in negativo e finisca per diventare una sorta di pubblicità dell’estremo, inevitabilmente sconfinante rispetto alla realtà oggettiva e destinata al grottesco o al ridicolo. A noi tutti la capacità di saper distinguere e fare la corretta selezione. Venendo alla situazione ed alla evoluzione meteo nella sostanza va detto che stiamo vivendo un contesto che, per il periodo, è tutt’altro che nuovo o estremo, e che vede il dominio del sub-tropicale, capace di estendersi, nei prossimi giorni, in mediterraneo ed oltre, con un promontorio ben definito. Non sussiste, è bene chiarirlo, nessuna avvezione di aria calda e, tantomeno, di aria calda in risalita dall’africa. Sussiste il solito caldo dettato dalla subsidenza che crea un’alta pressione dinamica. Di fatto l’alta pressione dei bassi strati è centrata sul centro-nord europeo, mentre sul nord-africa, per come è di regola, sussistono i valori barici moderatamente negativi di un contesto da depressione termica. Gli effetti ben estivi del promontorio dinamico, marcato ma non caratterizzato da chissà quali valori barici, raggiungeranno i loro massimi nel fine settimana. A seguire andrà maturando il cambio di circolazione già precedentemente annunciato, che non corrisponde di certo ad un break, ma che, comunque, delinea un ridimensionamento del promontorio mediterraneo e una ridistribuzione dei massimi più ad ovest e tra oceano ed europa occidentale. Il trend suddetto lo definisce assai bene il disegno della situazione prevista intorno ai giorni 15/16, dove spicca, soprattutto, una presenza significativa dell’anticiclone delle azzorre che tende ad estendersi sino sull’italia settentrionale, ma dove si può notare anche un sub-tropicale di segno afro-mediterraneo che tende ad essere meno invadente. L’anticiclone delle azzorre è enfatizzato dalle frecce piccole rosse; la situazione della media troposfera è enfatizzata dalle frecce blu e rosse medie; il trend nella direzione di una fase ancora anticiclonica ma meno stabile, quanto meno sui settori orientali, e più nord-occidentale, è indicato dalle due frecce rossa e blu grandi…

Pierangelo Perelli

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