Editoriali Slider — 10 Settembre 2025

Il fatto che alcuni servizi meteo, nell’arco di 7-8 ore e per certe aree del centro-nord, siano passati, da una previsione di 70-80 mm a quella di 10 mm circa di pioggia, è da correlare ad una evoluzione che ha visto il sistema perturbato mediterraneo assumere la connotazione di un sistema esteso e più stratificato o da nembostrati. In verità questa mattina le coste del centro sono sotto l’effetto di manifestazioni temporalesche, ma, in linea generale, si può senz’altro ammettere che siamo di fronte ad una classica perturbazione autunnale che è maturata in mediterraneo e che è maturata in un sistema piovoso associato, per gran parte del centro-nord, a piogge estese e moderate (è chiaro che, localmente, si possono ancora comunque avere fenomeni alluvionali). L’evoluzione generale in mediterraneo delle ultime 24 ore è davvero interessante e ricca di elementi meritevoli di una discussione e dal valore didattico. Si colloca nell’ambito del tipico affondo meridiano, relativamente ostacolato a levante, e nel cui letto delle correnti meridionali in risalita, si disegna una estesa linea frontale sud-nord, classicamente ondulata per come ragioni di dinamica troposferica tendono ad ondulare i flussi instabili ed a produrre, lungo la medesima linea frontale, onde calde ed onde fredde, nonché fronti caldi e fronti freddi. In proposito si dice, in certi casi, e in relazione ad un fronte freddo, che il medesimo si ondula; come quando una certa situazione, caratterizzata da spinta fredda, si complica o si struttura in una circolazione depressionaria in cui  vengono a coesistere spinta fredda più a sud e spinta calda di segno opposto più a nord. Da cui la doppia onda e lo sviluppo di una perturbazione organizzata, che, se facente parte di un treno di perturbazioni o di una linea frontale ondulata, può anche, nel caso in cui le ragioni della vorticità procedono oltre un certo limite, strutturarsi come perturbazione a sé stante, fino ad arrivare, nel caso più estremo, allo stadio di cut-off. Quanto è accaduto nelle ultime 24 ore in mediterraneo è proprio questo, ed è quello che può accadere in contesti meridiani ostacolati a levante. La lunga linea frontale, in sviluppo lungo una direttrice sud-nord ed in lenta traslazione verso est, incontra condizioni dinamiche che tendono ad isolare la sua parte più meridionale mediterranea che, inizialmente fronte freddo, si ondula e si ondula fino al punto di attardarsi e strutturarsi con un fronte caldo e con un fornte freddo, in una moderata circolazione depressionaria ed in una ben definita perturbazione che, a seguire e nella veste di un esteso sistema piovoso piuttosto che in quella di violenti cluster temporalechi, risale verso nord-est dopo che la medesima linea frontale, nel suo traslare moderato verso levante e con la sua parte più a nord ed anche con la sua instabilità pre-frontale, ha prodotto una precedente fase di maltempo con i cluster temporaleschi e i nubifragi di cui sappiamo (vedi quello di Carrara, e vedi quello dell’Isola d’Elba). Nel disegno, riferito alla situazione di questa mattina, si può notare la lunga linea frontale ondulata su scala europea sopra descritta e dell’affondo atlantico sino al mediterraneo, in cui il fronte della sua parte più meridionale mediterranea, si caratterizza con la doppia ondulazione di un sistema che matura a perturbazione specifica, con una sua propria circolazione depressionaria…

Pierangelo Perelli

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