La scomparsa di Paolo Sottocorona ci tocca particolarmente per due motivi. Il primo è quello che si riferisce alla persona, a quella persona dai toni rassicuranti, intelligente, brillante, empatica. Il secondo è quello che si riferisce alla parte strettamente professionale e tecnica, ed a quella parte capace di trattare la meteo per come si deve, lontana anni luce da certo pacchiano, da certa vetrina pura, da certa approssimazione e da certi modi chiaramente votati ad attirare pubblico. Sottocorona trattava la meteo con la sobrietà e la scientificità che la stessa meteo merita, con le parole semplici che servono per farla capire al grande pubblico, con la capacità di sintesi di cui sono dotate le persone intelligenti e che hanno dominio della materia, e, a momenti, con quella sottile ironia, sempre comunque garbata e mai offensiva o presupponente, utile a mettere in chiaro certi concetti o a stabilire i confini della meteo seria. Ci ricordava un pò i modi dei grandi della vecchia meteo, come ad es. Andrea Baroni o Guido Caroselli, ed i modi di quei bollettini TV in cui era il meteorologo a spiegare la meteo ed in cui la meteo erano semplici perturbazioni, isobare e carte in quota piuttosto che clamore mediatico. Caro Paolo ci mancherai. Venendo alla situazione ed alla evoluzione ho disegnato la situazione generale prevista nel medio termine ed intorno ai giorni 12/13 per segnalare che la configurazione di confine già indicata in precedenza, tuttora in azione e che vede una certa prevalenza della figura anticiclonica ad ovest, andrà marcando ulteriormente il blocco all’atlantico. E lo farà anche spostando i massimi barici verso nord-est, sulle isole britanniche o tra isole britanniche e scandinavia, con la conseguenza della maturazione di un contesto che, in linea generale, non è mai così stabile per il mediterraneo. Tant’è che, in un disegno che tende a far prevalere l’oriente piuttosto che l’occidente, ed ovvero i richiami da levante ed i flussi antizonali, avremo un certo affondare, in direzione di metà mese, della figura depressionaria dell’europa centro-orientale, con nuove riduzioni termiche e la possibilità di destabilizzazioni, segnatamente sulle aree orientali. E’ possibile, peraltro, che possa trattarsi di qualcosa di non particolarmente eclatante, nonché di qualcosa di assai temporaneo e destinato, con la graduale scomparsa di aree anticicloniche in quelle posizioni, ad una evoluzione verso profili più zonali…
Pierangelo Perelli






























