In qualche modo continua a confermarsi il trend meteo già definito nei giorni scorsi e destinato ad accompagnarci sino alla metà del mese circa. Il dopo metà del mese presenta ancora elementi di incertezza e sarà da verificare nei prossimi giorni ma il corso della configurazione euro-atlantica che corre da qui al 14-15 è ben chiaro. Nelle ultime ore è pur vero che i modelli hanno assegnato all’anticiclone atlantico un andamento caratterizzato da una maggiore clemenza, tale da impedire estensioni cicloniche retrograde e particolarmente incisive, ma è altrettanto vero che l’ansa depressionaria sostenuta da consolidamenti anticiclonici sull’europa nord-occidentale, non mancherà di coinvolgere buona parte del mediterraneo. Un asse di saccatura in quota, che scivola graduale da nord a sud e, in parte, da nord-est a sud-ovest lungo la penisola balcanica ed il mediterraneo centro-orientale, non può mancare di mantenere l’azione anticiclonica confinata ad ovest e di apportare una fase variamente instabile, segnatamente sui settori adriatici e, tendenzialmente, sul meridione. Non stiamo certo parlando di tempo fresco e perturbato; ma stiamo certamente parlando di un tempo nel quale le temperature si mantengono relativamente contenute e nel quale possono non mancare i segni tipici della instabilità che diventa manifesta specialmente nelle ore diurne e pomeridiane. Tutto questo altro non è che la conseguenza proprio dell’aria fredda in quota e del corrispondente campo barico relativamente basso a quei livelli. Ho detto che i modelli hanno un pò ammorbidito le condizioni cicloniche. E questo è vero nella misura in cui sembra che l’azione anticiclonica oceanica muova si verso nord-est ma con toni meno drastici di quanto potesse sembrare precedentemente, in qualche modo sollecitata a caratterizzare un’onda meno meridiana da parte di uno zonale che appare più intraprendente del previsto. In ogni caso nel contempo avremo, da qui alla metà del mese, l’evoluzione che, a partire da una situazione più occidentale ed infiltrativa per il centro-nord, matura nella situazione che esprime il disegno, riferito a quanto previsto in quota tra una settimana circa. Lo stesso disegno, con il supporto di una simbologia rappresentativa delle dinamiche, mostra l’esito del transito, sostanzialmente da nord a sud e con la possibilità di una certa sua incisività est-ovest, dell’asse di saccatura suddetto, tendente a collocarsi sul mediterraneo centro-meridionale e poi, forse, ad essere sempre più confinato per gli effetti di un subentrante anticiclone, in estensione a partire dalle regioni settentrionali…
Pierangelo Perelli