Ci siamo lasciati ieri riflettendo su quale sarebbe potuta essere la via di uscita dalla nuova invasione calda nord-africana, che ci colpirà nei prossimi giorni, almeno sino al 20 ottobre. La formazione di un blocco a omega in ambito europeo favorirà l’estensione verso l’Italia di un promontorio subtropicale in grado di provocare un nuovo aumento delle temperature, questa volta soprattutto al Centro-Nord.
Sembra però che il flusso ciclonico nord-atlantico possa dapprima schiacciare verso sud il promontorio nord-africano, e poi preparare la strada per una irruzione mista, atlantica e artica, in movimento parzialmente antizonale verso l’Italia, nel corso della terza decade. Come infatti possiamo osservare nella GFS a 500 hPa del 22 ottobre, il blocco altopressorio che si andrebbe a formare nel vicino Atlantico favorirebbe la discesa di masse di aria più fredda verso il Mediterraneo centrale dall’Europa nord-orientale.
La prima conseguenza di tale irruzione sarebbe un netto calo termico: finalmente si potrebbe riuscire a tornare in media. Difficile per ora capire se l’irruzione sarà in grado di dare vita a un minimo italico in modo da provocare un peggioramento organizzato. Riguardo a ciò sarà opportuno seguire i prossimi aggiornamenti. Ne approfitto per rinnovare l’appuntamento all’Editoriale Modelli in uscita a metà giornata.
Fonte: Meteogiornale.it

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