Quanto esaminato giorni fa si conferma e si delinea come una evoluzione che, da inizio di terza decade, vede un graduale cambio di circolazione nella direzione di uno spostamento verso occidente della corrente dominante nord-atlantica. In pratica succede che l’attuale flusso nord-orientale sostenuto da un pattern scand+ andrà progressivamente sfumando a favore di una configurazione associata a valori barici relativamente elevati in sede islandese/groenlandese e ad affondi in direzione del vicino atlantico iberico. Una evoluzione del genere equivale, detto in modo assai semplicistico e sintetico, ad uno spostamento generale verso occidente dei profili attuali e, pertanto, anche ad uno spostamento verso occidente dell’attuale falla barica mediterranea. La stessa falla, che può configurarsi, quanto meno temporaneamente, come una sorta di cut-off iberico, può trovare il modo di interagire con la generale irruzione nord-oceanica e risultare mobile, ma può anche tendere a ristagno o a relativa maturazione meridiana. In questo secondo caso può, per conseguenza, dare fiato a risvegli sub-tropicali mediterranei frenanti e da considerare come forieri di stabilizzazione e di significativi incrementi termici. Tuttavia, come detto, tutta la configurazione può, invece, tendere ad erosione del bordo occidentale della stessa onda positiva in maniera da delineare un corso sud-occidentale umido ed instabile e progressioni depressionarie da ovest. Difficile, molti giorni prima, poter accertare gli esiti di un trend come quello indicato, tant’è che tra le due condizioni estreme suddette potrebbe alla fine prevalere qualcosa di intermedio, a favore del sub-tropicale od a favore della corrente umida ed instabile rispetto ad una certa latitudine. Il disegno, che marca la situazione prevista in quota tra il 25 ed il 26 aprile, è assai chiaro nel delineare la spinta nord-atlantica meridiana e vagamente semi-retrograda che affonda sin sull’atlantico iberico, così come è chiaro nell’esporre la pronunciata ondulazione che coinvolge l’area iberico-mediterranea e che vede le due azioni contrapposte descritte in gioco. Per come indicato dalla simbologia allo stato attuale dei forecast di lungo termine sembra che l’azione depressionaria possa trovare il modo di forzare il tentativo di blocco, quanto meno al limite del centro-nord, ma prima di dare per spacciato, in tutto o in parte, il poco simpatico africano, aspetterei…
Pierangelo Perelli

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