Editoriali Slider — 06 Gennaio 2021
I servizi meteo ufficiali o istituzionali difficilmente, nel fare le vere e proprie previsioni, si sbilanciano oltre un tempo molto limitato. E questo la dice lunga sul fatto che non si possono fare previsioni affidabili oltre un certo tempo. Si possono, naturalmente, visionare, discutere, commentare, analizzare le carte dei modelli ad oltre 5-7 e più giorni; si possono prospettare ipotesi, si possono anche commentare e discutere certi elementi più strettamente climatologici, come indici teleconvettivi ed andamento in stratosfera. Ma non si possono fare previsioni oltre un certo limite di tempo. In 24 ore ECMWF, per i giorni di metà del mese, ha prospettato carte freddisticamene deludenti, quindi le ha cambiate in qualcosa di molto più interessante, ed infine è tornata sui precedenti passi del deludente. Questa è la sostanza della faccenda. Vedo molti che giocano con le carte a 10 o 15 giorni, con gli indici e con la stratosfera come fossero vangelo e birilli, divertendosi buon per loro, ma facendo un gioco assolutamente fantasioso e sterile. Venendo alla situazione i dati ci dicono che il previsto abbassamento della quota neve anche su parte del centro italia, legato soprattutto al transito di un polo freddo in quota e, in parte, ad un certo modesto richiamo da nord-est limitato all’estremo nord mediterraneo, è in atto e dimostrato da qualche sfuriatina temporalesca di un graupeln molto annacquato sulla toscana collinare. Qualcuno, osservando il medesimo graupeln, è probabile che lo stia collegando all’imminente sopraggiungere dell’era glaciale o stia prospettando un inverno storico. Ma si tratta, invece, di un normale episodio meteo associabile al contesto artico che, da tempo, alimenta una estesa saccatura in affondo in direzione sud-ovest, sino sull’europa sud-occidentale. Lo stesso affondo è andato maturando in qualcosa di più retrogrado che può ancora regalare, sulla base di un nuovo polo freddo ciclogenetico in maturazione nel fine settimana sull’iberia, un altro episodio analogo e, limitatamente alle regioni centro-settentrionali, anche caratterizzato, forse, da un più evidente richiamo continentale. Illudersi che potrebbe allora fare qualche fiocco, e finalmente, anche a bassa quota o a livello collinare sulla toscana del centro-nord, può essere giustificato, ma è altrettanto vero che con un certo contemporaneo richiamo meridionale sul sud-italia, c’è molto molto da vedere. In ogni caso potrebbe trattarsi di una sorta di episodio di chiusura, ben trascinato verso est o nord-est ed inglobato in un nuovo tendenziale contesto generale nord-ovest/sud-est o nord/sud, tutto ancora da scoprire in suoi deludenti risvolti anticiclonici oppure in suoi più attraenti risvolti di segno settentrionale. Il disegno mostra la situazione prevista in quota ed al suolo tra sabato e domenica prossimi; mostra la nuova azione ciclogenetica e, con le frecce grandi, i flussi dei bassi strati associati e sopra accennati; e mostra, con il resto della simbologia e per come detto, quanto potrebbe succedere a seguire…
Pierangelo Perelli


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