Premesso che i forecast di lungo termine sono sempre suscettibili di cambiamenti anche drastici e che la situazione in corso non è destinata, almeno sino a dopo la prima decade, a grandi variazioni, va detto che nelle ultime emissioni si nota un certo accordo rispetto ad azioni di rialzi barici verso nord o nord-est e di movimenti antizonali, possibili intorno ai giorni di metà mese. Va altresì detto che l’approssimativo accordo suddetto riguarda una fisionomia generale ad ampio ventaglio, comprensiva di situazioni retrogressive o anti-zonali assai diverse, ma, nel contempo e finalmente, in sintonia con la possibilità di cambiamenti meteo di un certo rilievo e conformi al periodo stagionale. Approfondendo il concetto, inevitabilmente, si finisce per dover valutare, ammessa l’azione generale suddetta, la serie di possibilità che l’eventuale rialzo barico in direzione del nord europa e della scandinavia, può determinare. Il disturbo del vortice polare, infatti, può essere tale da produrre fisionomie differenti, tra quelle a maggiore invadenza anticiclonica ovest-est e quelle che, al contrario, aprono il fianco a fughe retrograde del vortice polare, tutte da verificare nella loro intensità, nella loro forza penetrativa in senso antizonale e nella loro posizione in latitudine. Il disegno prende in considerazione la situazione prevista in quota da alcune proiezioni modellistiche riferite al giorno 13 e mostra, con la simbologia, le varie possibilità di una ipotetica irruzione da est o nord-est con effetti retrogradi. Si nota che il ventaglio è ampio e che, seguendo la medesima simbologia da sx a dx e dall’alto verso il basso, contempla, nell’ordine: 1) un’azione altamente antizonale ma alta in latitudine, con afflusso freddo destinato alle medie latitudini del continente e fuga del nucleo freddo verso l’atlantico; 2) un’azione altamente retrograda e diretta proprio sul nostro centro-nord, con i possibili esiti di una fase fredda ed instabile; 3) un’azione, sempre retrograda, ma maggiormente ostacolata verso ovest e forzata a coinvolgere settori più sud-orientali; 4) un’azione altamente ostacolata e forzata a produrre irruzione ad oriente rispetto alla nostra penisola ed al mediterraneo. Siamo, naturalmente, nel totale campo delle ipotesi ma, come detto, osservare, di questi tempi e con questo tipo di clima, un certo accordo modellistico su certi movimenti barici futuri di segno invernale, non è cosa da poco…
Pierangelo Perelli

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