Editoriali Slider — 21 Giugno 2025

In questi ultimi giorni si è letto e si è ascoltato di super ondate di caldo africano in arrivo, in base ad indicazioni che, come spesso accade quando si lanciano prospettive estreme un pò di giorni prima, lasciano il tempo che trovano. In questi casi si dovrebbe, quanto meno, dare anche indicazioni relative alla percentuale di probabilità di certe prospettive, piuttosto bassa data la distanza temporale. Invece si danno per scontate e si utilizzano per scrivere i soliti titoloni ed i soliti articoli inutili. Bontà di chi affronta la meteo in tale modo. A dispetto delle menzionate indicazioni, per di più, ed almeno sino a fine mese, nei forecast grandi spinte certe del sub-tropicale tali da creare super ondate di caldo non sussistono. Che siamo sopra media termica da un bel pò e che lo saremo ancora non c’è certo da nasconderlo. Ma non è che poi tale aspetto faccia oramai più notizia. Quello che va comunque detto è che, per il momento, vere ondate di calore e di quelle che si creano quando il sub-tropicale spinge un marcato promontorio in risalita sul mediterraneo, non si sono avute. Detto sub-tropicale ha detto la sua ma con modi, si incisivi, ma non estremi. E questo per gli effetti di un sub-tropicale in atlantico che, al netto della solita falla iberica, ha teso a mantenere certi valori barici, e per gli effetti di un corrisponde forcing zonale o flusso ovest-est che è risultato spesso almeno moderatamente presente al livello delle latitudini medio-alte del continente. Han detto la loro, inoltre, ed in qualche modo collegate, appunto, ad una dimensione anticiclonica di un certo livello tra oceano ed europa occidentale, certe infiltrazioni in quota capaci di produrre moderate ondate di instabilità. Un quadro, quello descritto, che potrebbe, tra l’altro, proseguire ad accompagnarci ulteriormente almeno sino a fine mese. In verità dopo metà terza decade le prospettive di rialzi barici e maggiori espansioni del sub-tropicale sono tutt’altro che escluse, ma lo sono in un contesto fatto ancora di parecchie incertezze e con alcuni importanti istituti che detta espansione la vedono configurarsi in maniera meno solida e minata sia a nord-ovest che ad oriente. Naturalmente e come sempre vedremo. Il disegno, che corrisponde alla situazione generale prevista un pò da tutti i modelli intorno a metà terza decade, segnala il profilo di una configurazione con alta pressione solida in pieno oceano, ramo africano poco esteso verso nord, e moderata saccatura in avvicinamento alle regioni settentrionali; e, conferma, pertanto, il profilo di una situazione relativamente zonale, si anticiclonica e dominata dal sub-tropicale, ma non troppo. A seguire, e come detto, lo stesso sub-tropicale potrebbe espandersi a generare un quadro di maggiore caldo, ma anche no, o, comunque, un quadro che lo vede espandersi, ma piuttosto verso nord o nord-est e in maniera non troppo solida (le frecce viola sono indicative delle diverse prospettive associate ai vari modelli)….

Pierangelo Perelli

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