La monotonia di questa fase, ancorata ad un contesto occidentale con poche ondulazioni, può evolvere verso un maggior dinamismo a partire da inizio seconda decade. Attualmente la mancanza di peggioramenti e di precipitazioni apprezzabili è legata ad un forcing ovest-est che, in un contesto di relative alte pressioni, ostacola le flessioni e le rende di scarso rilievo. Cenni di un certo cambiamento, di matrice nord-atlantica ed improntato ad una progressiva tendenza dell’alta pressione a ridisegnarsi in senso meridiano, sembrano potersi delineare nel corso della seconda decade. Quanto potrebbe produrre un tale ridisegno sarà da verificare, seppur, al momento, piuttosto che favorevole all’ingresso franco di sacche e di correnti umide ed instabili, sembra poter essere foriero di irruzioni moderate in mediterraneo centrale ed orientale. In questo modo, con i segni di una certa regressione stagionale, verrebbe a ripetersi uno dei temi dominanti dell’inverno, quale quello di irruzioni artico-marittime o artiche su penisola balcanica ed egeo, e, parzialmente, su mediterraneo centro-orientale. L’invadente alta pressione che, anche quando ha operato spinte meridiane verso l’islanda e la scandinavia, si è sempre o quasi sempre disposta in maniera tale di ostacolare afflussi freddi più diretti e, di conseguenza, anche peggioramenti più generalizzati, dunque, potrebbe, anche nel medio-lungo termine ed in questo inizio di stagione primaverile, risultare la protagonista. Ammettere che le sospirate precipitazioni, soprattutto al nord e sul tirreno, potrebbero, di conseguenza, nonostante l’azione di spinte polari o artiche, continuare a mancare, diventa, pertanto, assai lecito. Tuttavia il passaggio ad una fase caratterizzata dal maggior dinamismo meridiano suddetto è già un progresso, e, in ogni caso, con la chiusura della porta occidentale, diventa l’unica possibilità di avere un tempo variabile associato al rischio di peggioramenti. Il disegno mostra la situazione prevista in quota tra la fine della seconda decade e l’inizio della terza, e identifica, in modo chiaro, un punto di decisa maturazione della fase indicata, con l’alta pressione assai sviluppata in latitudine e con la conseguente irruzione ad impulsi successivi decisi a costruire un temporaneo step invernale da correnti fredde nord-orientali (trend indicato con la linea blu e con la freccia)…
Pierangelo Perelli

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