Ovunque splende il sole, clima primaverile Allarme in montagna spunta l’erba sulle piste spuntano sassi ed erba. I turisti sono numerosi in tutte le stazioni della zona ma per l’Epifania, visto la situazione con la giornata primaverile di oggi, se ne andranno tutti. Nei centri sciistici dell’Alta Valle di Susa (e di altre vallate) gli imprenditori sono quasi disperati. Il vento caldo di questi giorni ha pressoché sciolto la neve sulle piste che erano agibili nei giorni scorsi. Oramai è quasi impossibile sciare in varie zone. A Sause d’Oulx sono rimaste soltanto due piste sulle quali si può scendere mentre le altre sono ricoperte da ghiaccio e sassi. A Bardonecchia è possibile trovare piste agibili nei campi bassi del Colomion, Melezet e Les Arnauds. Le piste più alte sono inagibili. La situazione a San Sicario è precaria dal punto di vista turistico poiché il vento ha in più zone spazzato ogni traccia di neve. Al Colle del Sestriere funzionano gli impianti ma la funivia del Sises, gli skilift Motta e la parte alta della pista della Banchetta non sono utilizzabili poiché

StampaSera 05/01/1978 – numero 4 pagina 5

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Palermo: dopo 10 mesi finalmente la pioggia (Dal nostro corrispondente) Palermo, 5 gennaio. Finalmente da un’insistente pioggia, una «vera pioggia», cade su Palermo. E’ un’autentica ondata di stanottemaltempo, con vento e clima che da queste parti è rigido, perché il termometro è sugli otto gradi, mentre nei giorniscorsi era sui venti. Naturalmente, per riempire gli invasi svuotati da quasi dieci mesi di siccità e per ri-dare acqua a -l’fficienza agli ottocentomila palermitani oc corre molta più pioggia. Ma questa che sta cadendo e for- ma pozzanghere nelle strade sta ridando fiducia. Finirà la grande sete? I me-teorologi per ora non si sbi- lanciano, ma parlano di «per-turbazione insistente». Preve- dono pioggia pure per doma- | ni anche nelle altre zone del- i l’isola dove il «problema ac- qua», pur se non drammati- co quanto a Palermo, è acuto, «Altro che piove governo ladro, quest’acqua ci voleva proprio», commenta raggiante Giuseppe Insalaco, vicesindaco di Palermo. Ieri dopo un «vertice» in tribunale convocato dal procuratore generale della Repubblica Giovanni Pizzillo, per fare il punto sulla situazione e stabilire (ma è da mesi in corso un’inchiesta condotta dal pretore j Giuseppe Di Lello), eventuali | responsabilità oggettive o . i soggettive, in serata in munì- cipio il sindaco Carmelo Sco- e’ma ha presieduto l’ennesima ! riunione 1 ‘ E’ stato deciso di ricorrere j aC alcuni pozzi nella borgata a \ agrumaria « Ciaculli », triite, l mente nota alla cronaca da i ‘ quando il 30 giugno 1963 vi i, persero la vita sette poliziotti j e carabinieri nello scoppio di e I una «Giulietta» imbottita di i I tritolo. -1 Con l’acqua di «Ciaculli», i i i tecnici dell’acquedotto munì-c i cipale contano di far risalire a ! a duemila litri al secondo la – disponibilità idrica nella città e ! che di solito è sui tremila e I cinquecento litri al secondo. -1 Iti questi giorni s’è arrivati a – punte minime al di sotto deir-j millecinquecento litri/secon- do. – Gli agricoltori non si op- pongono al provvedimento, c- ma al termine di una riunio- j ne svoltasi nel pomeriggio , nella sede della Federazione 1 agrumaria hanno fatto sapere di aver più volte offerto la loro acqua al Comune, consapevoli della sete dei palermitani, e hanno aggiunto che finora l’acquedotto aveva «glissa to» l’offerta perché i tecnici non sapevano con quali mezzi immettere l’acqua dei pozzi di «Ciaculli» nella rete idrica di Palermo che, costellata di falle, perde annualmente o a nno neno e ne i I trenta milioni ol d’acqua. di metri i a. ■ubi r.

LaStampa 06/01/1978 – numero 4 pagina 9

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Neve, traffico difficile in tutto il Centro Italia Una leggera nevicata è caduta ieri mattina verso le 7,30 nel Bolognese, ma la neve, liquefattasi in breve tempo, non ha recato eccessivi intralci al traffico. Neve frammista a pioggia anche a CASTELBOLOGNESE, in alcune località della provincia ravennate e del forlivese. La neve ha fatto invece presa sui passi dei Mandrioli e del Vergherete nell’appennino romagnolo, dove è necessario l’uso delle catene o dei pneumatici da neve. Sul resto della regione il tempo è buono, ma si registra un sensibile abbassamene della temperatura. I vigili del fuoco sono dovuti intervenire a CUPRAMARITTIMA, nelle Marche, per rimuovere un cornicione pericolante di una chiesa colpita da un fulmine durante un violento temporale. Alcuni calcinacci caduti nella sottostante via hanno ferito in modo non grave una donna. E’ cominciato a nevicare anche nel PESARESE e su tutto il MONTEFELTRO. L’uso delle catene è necessario in alcune strade, fra cui la PICENA, SETTEMPEDANA e SALARIA. Lungo la costa è frattanto cessato il forte vento che alle tre dì ieri aveva raggiunto ad ANCONA una velocità di 80 km/h. Neve, ghiaccio, vento di tramontana, strade ghiacciate in pianura, mezzi dell’Anas e dell’amministrazione provinciale in funzione sui valichi al di sopra degli 800 metri: questa la situazione delle ultime ore in UMBRIA, a causa di un’ondata di maltempo che si è abbattuta su tutta la regione. Nevicate notturne si sono avute sul passo di COLFIORITO. dove al momento il transito è obbligatorio con catene a causa della presenza di formazioni di ghiaccio. Ieri, poco prima delle 10, la neve ha fatto una rapida apparizione anche a Perugia. Un freddo pungente e un vento di tramontana ha spazzato la città capoluogo, dove la temperatura notturna ha raggiunto un grado sopra lo zero; al momento non nevica più su Perugia. Da ieri mattina, ha preso a nevicare su quasi tutto l’ABRUZZO, con particolare intensità nel Teramano, nel Sulmonese e sull’Alto Sangro. A ROCCARASO, la neve tanto attesa dagli sciatori è alta quasi 20 centimetri e sull’altopiano delle Cinquemiglia nevica a bufera. Numerosi piccoli centri di montagna nell’Aquilano, nel Chietino e nel TERAMANO sono isolati o difficilmente raggiungibili. Anche a L’AQUILA città, dopo almeno otto anni che non nevicava, il manto bianco e tornato rendendo felici i bambini.

LaStampa 06/01/1978 – numero 4 pagina 9

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Palermo, 6 gennaio. C’è ancora maltempo in Sicilia dove, rispetto al clima consueto in questo periodo, fa molto freddo, anche se il termometro, stamane, a Palermo, segnava 9 gradi. Per i palermitani si tratta di una temperatura rigida che li fa uscire dall’innaturale « estate senza autunno ». Con la pioggia, nella mattinata è caduta anche neve che però è stata ben presto dissolta dal vento che ha soffiato con raffiche di 70 chilometri orari. Le precipitazioni stanno alimentando, sia pure scarsamente, gli invasi artificiali del Palermitano prosciugati da quasi dieci mesi di siccità. Per questo si continua a sperare nella pioggia: soltanto lei infatti potrà allontanare da Palermo lo spettro della grande sete che da due mesi affligge gli ottocentomila abitanti. E’ piovuto anche a Messina, Trapani, Caltanissetta ed Agrigento. Ad Enna e Caltanissetta, come sulle alture d Nebrodi, delle Madonie, dei Peloritani e degli Iblei, la neve è caduta abbondante. La cima dell’Etna è bianca di neve. A Floresia (Messina) il paese più alto della Sicilia, a quota 1300. questa mattina c’era oltre un metro di neve. Quest’improvviso e tanto atteso arrivo dell’inverno, sta rincuorando i siciliani, incolpevoli vittime di un’antica sete dovuta principalmente allo scarso impegno dei loro amministratori nella realizzazione di opere pubbliche per assicurare adeguate dotazioni idriche. Ancora oggi geologi dell’Università di Palermo hanno sottolineato come il capoluogo siciliano abbia una ricca falda idrica sotterranea e hanno criticato il Comune per non aver dato corso al pur indispensabile piano di ricerche e sfruttamento. Que¬ sto, dopo che l’altro ieri Giovanni Pizzillo, procuratore generale della Repubblica di Palermo, ha convocato una riunione in tribunale per accertare se vi siano responsabilità ed omissioni nel mancato reperimento delle nuove fonti d’acqua. Al riguardo, per altro, è in corso da alcuni mesi un’indagine giudiziaria coordinata dal pretore Giuseppe Di Lello. Per attenuare la grande sete dei cittadini, intanto, il Comune ha deciso di far ricorso a quattro pozzi che in condizioni normali sono utilizzati per irrigare gli agrumeti della « Conca d’oro ». Gli agricoltori non si oppongono, ma in una nota emessa congiuntamente dalla Federazione coltivatori diretti, dall’Unione delle cooperative e dalla Federazione produttori di agrumi, si afferma che l’Azienda municipale acquedotto non ha sinora attuato l’opportu na politica di reperimento dell’acqua e così ora si ricorre a quella che è indispensabile all’agricoltura « principale fonie di reddito dellu zo na». a. r.

LaStampa 07/01/1978 – numero 5 pagina 10

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Eccezionale ondata di freddo al Sud con raffiche di vento polare e neve Eccezionale ondata di maltempo in Calabria e particolarmente in provincia di Cosenza dove nevica abbondantemente sui 400 metri e un forte vento, la cui intensità è calcolata sui 100 km orari, ha provocato notevoli intralci nelle comunicazioni stradali. Numerosi gli incidenti senza gravi conseguenze. Da alcune ore è chiuso su entrambe le corsie il traffico sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria nel tratto compreso tra gli svincoli di Frascineto e Campotelese. Molti automezzi anche pesanti, a causa del forte vento, si sono ribaltati occupando la sede stradale. Il traffico per il Nord e per il Sud è stato avviato sulla statale 19 attraverso l’abitato di Castrovillari. Sul posto dalla scorsa notte stanno operando pattuglie della polizia stradale che hanno soccorso numerosi automobilisti rimasti in panne. Anche altre strade minori sono interrotte. La statale 107 da San Giovanni in Fiore a Cerenzia in provincia di Catanzaro è bloccata per la neve così pure la statale 492, sempre in provincia di Catanzaro, tra Strongoli e San Giovanni in Fiore. Completamente isolati per l’intransitabilità della rete viaria alcuni centri del Crotonese come Savelli, Pallagorio, San Nicola dell’Alto, Versilo e Castel Silano. In Sila si possono percorrere le strade per i villaggi Mancuso, Ragisi e Spileto. Per andare oltre sono necessarie le catene o i pneumatici da neve. Meno critica la situazione nelle serre, per alcune ore le strade sono state bloccate da una violenta tormenta di neve; successivamente il transito si è potuto riprendere, sempre però con catene. Un vento gelido di tramon tana si abbatte da l’altra sera su Napoli; all’alba, la temperatura è stata di un grado sopra lo zero. I vigili del fuoco hanno dovuto rispondere a numerose chiamate per crolli di cornicioni e di tabelloni pubblicitari. Nella zona alta della città, come ai Camaldoli, numerosi alberi sono stati abbattuti dalla furia del vento. Nel golfo, il vento soffia alla velocità di 60 chilometri l’ora. La neve è caduta in abbondanza sul Matese. Sono state interrotte molte comunicazioni. E’ nevicato anche sul Sannio. Dovunque la temperatura è in diminuzione. A Benevento, la temperatura registrata ieri è stata di tre gradi sotto lo zero. Un forte vento di tramontana si abbatte sul Medio Sannio, dove parecchi tetti di cascinali sono stati scoperchiati. Nevica anche in molte località della provincia di Avellino. II maltempo imperversa con particolare violenza sul Cilento. Tutta la flottiglia dei pescherecci è rimasta ancorata nei porti da Ascea a Palinuro. Gravi i danni alle colture, specialmente nelle zone della provincia dove si trovano le serre. Le bufere di neve che hanno imperversato negli ultimi due giorni su tutto l’Abruzzo hanno ucciso quasi duemila starne che il comitato provinciale della caccia di Teramo aveva immesso una quindicina di giorni fa nelle riserve per il ripopolamento. Molti cacciatori fanno osservare che le starne sono state lanciate in un periodo particolarmente freddo e che la selvaggina, tutta importata, non è stata tenuta nelle voliere, come sarebbe stato invece opportuno — si fa osservare — per abituarle al clima dell’Appennino. Alla abbondante nevicata dell’altro ieri e della scorsa notte, che ha bloccato numerosi centri montani, è seguito un cielo sereno e un repentino abbassamento di temperatura che ha reso le strade abruzzesi impercorri¬ bili per il ghiaccio. I mezzi dell’Anas hanno lavorato intensamente per aprire i collegamenti con i vari centri montani. Il traffico ha avuto ovunque ritardi e difficoltà, specie sui valichi appenninici come il Passo del Diavolo i per Pescasseroli, le Capan] nelle, la Portela del Roccaj raso, ecc.; intere colonne di autocarri sono stati soccorse dai carabinieri lungo tutte le strade statali e specialI mente sul Piano delle CinqueI miglia.

LaStampa 07/01/1978 – numero 5 pagina 10

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