Editoriali — 13 Aprile 2017

Riportiamo questa analisi di Andrea Corigliano
Rispetto a ieri, ecco che oggi la modellistica numerica ha nel complesso (ripeto, nel complesso), idee un po’ più chiare su quello che potrebbe accadere dopo Pasqua, intorno alla metà della prossima settimana. Sarebbe probabile la discesa di una saccatura di origine artica che porterebbe inevitabilmente ad un raffreddamento. Conoscere per sommi capi il pattern sinottico che potrebbe interessarci non significa, però, poter già ora fare una previsione dettagliata sul tempo del 18-19 aprile: vedete, infatti, che è ancora molto elevata l’incertezza attorno alle modalità con cui la saccatura potrebbe entrare sul Mediterraneo (aree in rosso nella figura a sinistra). Poiché è la saccatura a trasportare l’aria fredda, noi subiremmo un raffreddamento più o meno sensibile a seconda di come potrebbe avvenire il suo ingresso e a seconda di quanto essa riuscirebbe a spingersi verso le nostre latitudini. Ad oggi possiamo quindi affermare che un raffreddamento è probabile perché quasi tutti gli scenari prevedono un calo termico, ma non possiamo ancora sapere la sua entità perché l’incertezza sulle modalità di ingresso della saccatura sono ancora poco chiare. Per questo motivo, allo stato attuale delle informazioni che possiamo estrarre dall’analisi degli elementi forniti dal sistema probabilistico di ensemble non possiamo aggiungere altro a queste considerazioni perché non avrebbe alcuna valenza scientifica.

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