Editoriali — 13 Gennaio 2017

Salve a tutti, in questi giorni si parla spesso di “irruzioni artiche“, in particolare ci apprestiamo a vivere un’irruzione di aria “artico marittima“, ma cosa sono questi termini?

Per capire meglio basta guardare la carta a scala europea:

 

mappa dei geopotenziali del modello americano GFS alla quota di 5500 metri circa valida per domenica 15 ore 1:00, i colori segnalano la presenza dell’anticiclone delle Azzorre a ovest e la colata di aria fredda a est proveniente dal circolo polare e in parte anche dalla Russia          Fonte: meteociel.fr

 

 

abbiamo una discesa di aria più fredda dai quadranti settentrionali grazie all’elevazione dell’anticiclone delle Azzorre a ovest. Parlare semplicemente di “aria fredda” però in ambito meteo si va a generalizzare eccessivamente, ogni massa d’aria infatti ha delle proprie caratteristiche e prende nome in base al luogo di provenienza. Ecco il nome “artico-marittima”, infatti questa massa proviene da zone ad alta latitudine verso il circolo polare artico. Per arrivare nelle nostre terre è costretta ad attraversare ampie porzioni di mare, come già saprete il mare ha grandi capacità di contenimento del calore (in gergo fisico ha un elevata capacità termica), ciò vuol dire lento rilascio dello stesso. Per questo quando lo strato di aria fredda vi scorre sopra viene mitigata. Quindi arrivata nel nostro paese questa massa di aria nei primi 2000 metri circa avremo temperature più clementi, seppur ugualmente fredde, mentre ad alta quota (oltre i 4-5000 metri) verranno mantenute temperature molto fredde perché lissù l’influenza del mare è nettamente minore. Ed ecco che ci ritroviamo con temperature solamente “fredde” sui 1500 metri e gelide sui 5500 metri, che sono solitamente le quote di riferimento per le previsioni. Durante irruzioni di questo tipo la quota neve è molto influenzata dall’intensità di precipitazione, cioè la precipitazione che raggiunge il suolo trascina il gelo che c’è alle alte quote rendendo l’aria in basso più fredda, in questo modo abbiamo al suolo una diminuzione drastica di temperatura e di conseguenza una quota neve più bassa rispetto a quella normalmente dichiarata. Non appena cessa la precipitazione, siccome non c’è alcun collegamento fisico con gli strati più alti dell’atmosfera la temperatura torna a crescere. Questo tipo di aria è molto instabile e può portare a temporali di neve molto pericolosi, per cui quando nelle previsioni leggete “aria artico-marittima” con la relativa quota neve media sappiate che potrebbe nevicare anche molto più in basso. Per cui per le nevicate dei prossimi giorni vi invito a prestare la massima attenzione soprattutto dove le precipitazioni saranno più abbondanti, pensandoci 2 volte prima di mettersi alla guida in condizioni di neve e ghiaccio al suolo. Vi auguro una buona serata.

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