Editoriali Slider — 17 Ottobre 2021

La fine di questa lunga fase settentrionale si conferma sulla base di uno spostamento dei massimi barici verso levante a costituire una temporanea onda anticiclonica mediterranea e ad introdurre un corso più mobile. Lo sguardo su scala emisferica consente di individuare una caratteristica fisionomia che vede, alle quote superiori, una maggiore compattezza del vortice polare sull’area asiatica e del pacifico ed un maggior dinamismo a livello euro-atlantico, e, dunque, una fisionomia che può far pensare alla possibilità che la stessa europa e lo stesso mediterraneo possano risentire gli effetti di ondulazioni ampie. In verità, però, quanto meno nell’ambito dei prossimi 7-10 giorni, la situazione sembra poter scorrere senza blocchi o spinte meridiane apprezzabili. Intanto l’onda anticiclonica subentrante, giorni fa assimilabile alla prospettiva di un certo stazionamento positivo afro-mediterraneo, si propone come foriera della stabilizzazione già descritta ma anche come onda mobile o pre-frontale. E poi si può senz’altro ritenere che, nella logica dell’alternanza di onde opposte in trasferimento da ovest ad est, la medesima onda sia seguita dal transito di una saccatura e di un peggioramento, inquadrabile nei giorni di inizio terza decade. Della stessa saccatura resta da definire il grado di incisività, su cui i modelli, tra chi vede una ciclogenesi e chi vede un passaggio rapido, non sono così concordi. Ma è un fatto che tutto sembra destinato a confluire nel contesto di un flusso occidentale abbastanza dinamico (vedi freccia grande viola in sovrapposizione), seppur associato ad onde di un certo rilievo (vedi il resto della simbologia), Da cui la messa in conto del successivo fisiologico ma temporaneo miglioramento, seguito da un nuovo affondo intorno ai giorni 26/27. Pur nella incertezza associabile alla valutazione del grado di ampiezza e mobilità di tutte le onde in questione è poi senza dubbio quest’ultima che offre le maggiori difficoltà di valutazione in tal senso, giacché alcuni modelli la disegnano come ulteriore transito mentre altri come possibile onda di chiusura, e, evidentemente, come possibile elemento di una nuova certa frenata del corso occidentale, tutta da analizzare nei prossimi giorni. Il disegno mostra la situazione prevista in quota intorno ai giorni 21/22 e mostra in modo chiaro anche la saccatura atlantica del peggioramento di inizio decade…

Pierangelo Perelli

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