Editoriali Slider — 08 Settembre 2019

Il tempo va assumendo la connotazione tipica delle fasi di transizione e, nel caso specifico, quella che mostra reminescenze estive e primi segni autunnali in alternanza. La variabilità e la dinamicità del momento sono collegabili ad una azione ciclonica complessa che vede le azzorre salde sull’atlantico e la possibilità di infiltrazioni nord-oceaniche o settentrionali su europa centro-occidentale e mediterraneo. Una certa resistenza del campo barico, naturale per il periodo e, soprattutto, sulla parte orientale del continente (freccia rossa a dx) non consente, per il momento, una azione di sfondamento franca e decisa ma non impedisce, nel contempo, che sacche di aria fredda ed instabile, riescano ad inglobare e ad attraversare il nostro centro-nord (freccia blu a dx). La medesima azione si presenta anche non così lineare e di facile decifrazione, tant’è che, a seguire, si intravedono ulteriori tentativi, capaci si di penetrare il mediterraneo con trama meridiana, ma anche impediti nella loro naturale mobilità traslativa nord-ovest/sud-est o ovest-est. Ed in effetti, tra un anticiclone delle azzorre finalmente intraprendente nel solidificare anche a latitudini oceaniche relativamente elevate (freccia rossa a sx) ed un certo muro sull’europa orientale, la suddetta azione depressionaria può finire per produrre, nel breve/medio termine, una seconda infiltrazione con caratteristiche diverse dalla precedente e con le caratteristiche delle infiltrazioni che non traslano ma che scendono, in senso meridiano e con traiettoria lievemente retrograda, lungo la spagna ed il mediterraneo occidentale, fino nell’entroterra africano (freccia blu a sx). L’attinenza di una siffatta evoluzione con quella della possibilità di sviluppo di una vera e propria depressione mediterranea è naturale ma occorre anche fare i conti con la resistenza del campo barico sopra menzionata e con la possibilità che lo stesso vortice, in veste di cut-off, finisca per residuare ben spostato a sud-ovest, impantanato nelle maglie di una relativa, e più o meno temporanea, ripresa anticiclonica, possibile in dirittura di metà mese. La difficile previsione, nel caso di insidiose circolazioni come questa, inducono, peraltro, sempre alla prudenza e a considerare, in termini evolutivi, tra la loro asfissia e loro, più o meno influenti, rivitalizzazioni e risalite, più di una ipotesi (frecce tratteggiate). In ogni caso il richiamo umido meridionale a detta circolazione collegato, nel corso della sua discesa in latitudine, non dovrebbe mancare di creare, segnatamente sui settori occidentali, con una azione in quota sud-occidentale e nel corso della settimana, motivi per temporanei peggioramenti e relative fasi piovose. Per trattare, poi, di una possibile rimonta azzorriana sull’europa nord-occidentale con azione settentrionale diretta sui balcani e da metà mese è, francamente, un pò presto…

Pierangelo Perelli

Share

About Author

Pierangelo Perelli

(1) Reader Comment

  1. C’e poco da fare e’proprio vero non ci sono piu’ le stagioni di un tempo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Informativa sui cookie. Continuando la navigazione ne accetti l'utilizzo maggiori informazioni

Non utilizziamo alcun cookie di profilazione. Sono utilizzati cookie legati alla presenza di plugin di terze parti. Se vuoi saperne di più sul loro utilizzo e leggere come disabilitarne l’uso, leggi la nostraINFORMATIVA

Chiudi