Editoriali Slider — 04 Agosto 2017

Le baggianate dei media che, dedicate al tempo ed alla meteo, continuiamo a dover sopportare, sono parecchie e continue, e, sinceramente, danno parecchio fastidio. Quello della temperatura percepita è un’altra di queste. Ma cosa vuol dire temperatura percepita? E con quale faccia tosta si quantifica? La temperatura è una sola, ed è quella registrata dagli strumenti. Nell’ambito di questa esiste poi la temperatura fornita dai servizi meteo che fa riferimento alla temperatura effettiva dell’aria, relativa ad un certo livello altimetrico e misurata in determinate condizioni di riferimento che rispondono al minimo o nullo grado di influenza da parte di attività umane e da parte di certe caratteristiche ambientali ed atmosferiche (chiaro che la temperatura di una località è diversa a seconda che venga misurata in piena città, nel traffico ed in mezzo ai condizionatori, oppure fuori città o in campagna; chiaro che la medesima è diversa a seconda che gli strumenti siano disposti al sole, all’ombra, al vento, ecc. ecc). Venendo all’ondata di caldo sostenuta dalla espansione del ramo africano del sub-tropicale (e, per favore, non da lucifero…) possiamo, finalmente, cominciare a vedere la luce della fine del tunnel. Infatti il caldo di questi giorni è determinato dagli alti valori di pressione a tutte le quote (anticiclone ben strutturato in quota con afflusso caldo a quel livello) e dalla conseguente subsidenza, ovvero compressione adiabatica in troposfera, che non fa altro che scaldare l’aria; ed i modelli stanno mostrando, seppur con le caratteristiche di un processo graduale, una futura diminuzione degli stessi valori barici. Intanto, a partire dai prossimi giorni, Il ritiro dell’onda di calore, lento ma inesorabile, può lasciare il posto ad una configurazione, sempre estiva ed anticiclonica, ma maggiormente distribuita lungo i paralleli e, pertanto, associata a termiche più in linea con il periodo, Poi, il medesimo cambio, può anche creare, sulle regioni settentrionali, una certa esposizione a infiltrazioni atlantiche, in grado di innescare le condizioni per instabilità variamente distribuita (sappiamo che, in queste situazioni, localmente, possono anche svilupparsi temporali violenti). Che il disegno euro-atlantico tutto, tenda finalmente e davvero, a smantellare il dominio dell’africano, ce lo confermano, poi ed ulteriormente, i forecast di medio-lungo termine, e quelli che, per metà della settima prossima o per i giorni della seconda parte della settimana prossima, intravedono la progressione di un’onda negativa atlantica di discreta ampiezza ed in transito sul centro-nord. Di certo un forecast di medio-lungo termine merita abbondanti conferme, ma se proviamo a dargli credibilità possiamo tranquillamente ammettere che, in corrispondenza dei giorni suddetti, potrebbe maturare un vero break. Non solo; alcuni modelli inquadrano anche l’episodio, non come un transito relativamente rapido e destinato esclusivamente alle regioni centro-settentrionali ma come un vero e proprio affondo mediterraneo con genesi ed approfondimento di un vortice. Il disegno, che si riferisce alla situazione prevista in quota per quei giorni, vuole mettere a confronto le due ipotesi: la prima rappresentata dai colori e dalla isoipsa di riferimento di colore blu, e la seconda rappresentata dalle linee e dalla stessa isoipsa di riferimento di colore rosso. Non ci sono dubbi sullla differenza notevole tra le due possibilità, in termini di durata del break e di sua intensità ed estensione sull’italia. Con poche certezze assolute al riguardo e con sempre la possibilità che il nostro sub-tropicale resista oltre il lecito e si riprenda rapidamente territorio dopo l’eventuale break, è chiaro che, per un break che sappia refrigerare per un certo tempo, parteggiamo parecchio…

Share

About Author

Pierangelo Perelli

(0) Readers Comments

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Informativa sui cookie. Continuando la navigazione ne accetti l'utilizzo maggiori informazioni

Non utilizziamo alcun cookie di profilazione. Sono utilizzati cookie legati alla presenza di plugin di terze parti. Se vuoi saperne di più sul loro utilizzo e leggere come disabilitarne l’uso, leggi la nostraINFORMATIVA

Chiudi